Les rêves non réalisés


Non mi preoccupano le ex, quelle sono passate.
Mi preoccupano quelle che ex non sono state, perchè il desiderio potrebbe essere rimasto

— Qualcuna che ero solito conoscere

Ultimamente trovo snervante il ricordo di obiettivi che non sono stati raggiunti. Cose, ma anche persone, si ripropongono con costanza a ricordarmi fallimenti (comuni o personali) e a riaccendere desideri. Questo mi ha riportato alla mente la frase di apertura, una delle poche cose sensate che ho sentito dire riguardo questo tema negli ultimi tempi.
Alcuni obiettivi ci si impiegano anni per raggiungerli (banalmente laurea, dottorato, acquisto di una casa… per fare degli esempi), ma altri, tipo obiettivi riguardanti persone che desideravamo, sono meno lineari, a volte si ripropone la possibilità dopo parecchio tempo, e in genere si tenta di ricoglierla. Statisticamente non saprei dire se, anche in caso di successo, il risultato sarebbe lo stesso.
Il cinema ci vorrebbe insegnare di sì (One Day, Il curioso caso di Benjamin Button…), ma il cinema è finzione. Nella vita reale conosco solo un caso così anomalo: una ragazza che ci ha provato insistentemente per ANNI, e ora che c’è riuscita (dopo aver visto lui avere più o meno storie) tutto va alla grande. E’ un caso così strano che sembra opera di fantasia.
Ma quindi cosa rimane che il tempo non cancella?!? Il tempo non dovrebbe risolvere ogni problema?

Per quanto siano irrealizzabili, la gente ama i sogni. Il sogno ci dà forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci uccide. E anche se ci abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore… fino alla morte […] Se si nasce uomini, si dovrebbe desiderare una simile vita. Una vita di martire… spesa per un Dio di nome “Sogno”
— Grifis

E’ questo il punto: l’importanza del sogno, dell’obiettivo, ci spinge a metterci impegno per raggiungerlo. E maggiore è l’importanza, maggiore è l’impegno, e maggiore l’impegno, maggiore è il desiderio del successo, e più aumenta tale desiderio, meno il tempo può cambiare le carte in gioco. E alcuni generi di sogno si prestano di più a vivere in eterno: conseguire una laurea può essere un obiettivo di una persona, ma spesso è finalizzata a un lavoro, trovandone un altro tale sogno perde di importanza.
Le persone, così come i grandi ideali e obiettivi, passano solo se erano un capriccio. Il bambino che vuole il trenino. Il ragazzo che vuole dimostrare ai genitori di poter prendere una laurea di cui non ha realmente bisogno. La persona che vuole perdere due kg per sembrare più figa. Obiettivi di lieve entità che ci prefissiamo per avere un piccolo scopo giornaliero. Ma per quanto possiamo sbagliare, sono i sogni in cui crediamo di più quelli che ci lasciano le ferite più profonde e che non si abbandonano mai.

A tal proposito finisco questo post lasciandovi un famoso discorso di Martin Luther King sui sogni non realizzati. E’ parzialmente tagliato, ma potete trovarne una versione più completa clikkando qui oppure qui.

Immagino che uno dei grandi tormenti della vita sia che non smettiamo mai di cercare di terminare quel che non puo’ essere terminato. Ci viene imposto di farlo. E cosi’ anche noi, come Davide, in tante circostanze della vita dobbiamo arrenderci ai fatti: i nostri sogni non si sono realizzati.
La vita e’ una serie continua di sogni infranti. Il Mahatma Gandhi si e’ adoperato per anni e anni per l’indipendenza del suo popolo. Ma Gandhi ha dovuto arrendersi al fatto di essere stato assassinato e di morire con il cuore spezzato, perche’ il paese che voleva unificare alla fine e’ stato diviso fra India e Pakistan, in conseguenza del conflitto fra indu’ e musulmani.
Woodrow Wilson sognava una Lega delle Nazioni, ma e’ morto prima che la promessa fosse esaudita.
L’apostolo Paolo a un certo punto dice di voler andare in Spagna. Era il suo sogno piu’ grande, portare il vangelo in quella regione. Paolo non e’ mai andato in Spagna; e’ finito nella cella di un carcere a Roma. Cosi’ e’ la vita. […]
E ciascuno di voi, in un certo modo, sta costruendo una specie di tempio. La lotta c’e’ sempre. Ogni tanto ci fa perdere di coraggio. Ogni tanto diventa molto deludente. Alcuni di noi cercano di costruire un tempio della pace. Facciamo dichiarazioni contro la guerra, protestiamo, ma e’ come se con la testa volessimo abbattere un muro di cemento. Sembra che non serva a niente. E molto spesso, mentre si cerca di costruire il tempio della pace si rimane soli; si resta scoraggiati; si resta smarriti.
Ebbene, cosi’ e’ la vita. E quel che mi rende felice e’ che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire una voce che grida: “Forse non sara’ per oggi, forse non sara’ per domani, ma e’ bene che sia nel tuo cuore. E’ bene che tu ci provi”. Magari non riuscirai a vederlo. Il sogno puo’ anche non realizzarsi, ma e’ comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare. E’ bene che sia nel tuo cuore.

Adesso, lasciatemi aggiungere un altro punto. Ogni volta che vi accingete a costruire un tempio creativo, di qualunque genere sia, dovete accettare il fatto che nel cuore dell’universo esiste una tensione tra bene e male. […] Comunque, in ciascuno di noi, c’e’ una guerra in corso. E’ una guerra
civile. Non conta chi sei, non conta dove vivi, nella tua vita c’e’ una guerra civile in corso. E ogni volta che tu ti disponi a essere buono, qualcosa ti strattona, ti dice di essere malvagio. Succede nella tua vita. Ogni volta che ti predisponi ad amare, qualcosa comincia a tirarti dalla sua parte, cercando di farti arrivare a odiare. Ogni volta che vorresti essere buono e dire cose gentili sugli altri, qualcosa ti spinge a essere geloso e invidioso e a diffondere malignita’ sul loro conto. C’e’ una guerra civile in corso. […] E alla fine dobbiamo esclamare, insieme a Ovidio, il poeta latino: “Vedo le cose migliori della vita e le approvo, ma quelle che faccio sono le cose malvagie”. […] Nel cuore della natura umana esiste una tensione: e ogni volta che ci disponiamo a sognare i nostri sogni o a costruire i nostri templi, dobbiamo essere cosi’ onesti da riconoscerlo.

[…] E’ la questione che vorrei sollevare con voi: il vostro cuore e’ retto? Se non lo e’, raddrizzatelo oggi; chiedete a Dio di raddrizzarlo. Fate che di voi si possa dire: “Magari non avra’ raggiunto la vetta piu’ alta, magari non avra’ realizzato tutti i suoi sogni, pero’ ha tentato”. Non e’ forse meraviglioso che si possa dire di voi una cosa simile? “Ha tentato di essere un uomo buono. Ha tentato di essere un uomo giusto. Ha tentato di essere un uomo onesto. Aveva buon cuore”. […]
Non e’ il caso che andiate a dire in giro che Martin Luther King e’ un santo. No davvero. Stamani voglio che sappiate che sono un peccatore come tutti i figli di Dio. Pero’ voglio essere un uomo buono. E un giorno voglio sentire una voce che mi dice: “Ti accolgo e ti benedico, perche’ hai tentato. E’ bene che cio’ fosse nel tuo cuore”.


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