“Correte qualche fottuto rischio ogni tanto! Cosa volete fare? Giocare col vostro uccello per altri trent’anni?”
— George Carlin, You are all diseased!
Ultimamente mi sto rileggendo vecchissimi post. L’idea e’ sempre stata quella di fare uscire una specie di libro sui migliori post del primo anno del mio blog, ma se contiamo che e’ una cosa che ho iniziato a fare il secondo anno e ora siamo al sesto, capirete bene che sara’ molto lunga. Comunque nel 2006 l’idea di base che avevo sull’interazione uomo-donna era abbastanza negativa per il maschietto. La mettevo sotto forma di maschilismo (l’uomo che vede la donna come oggetto), ma sottolineavo una certa inadeguatezza nell’esporsi da parte del maschio nei confronti della femmina.
Adesso ho parzialmente cambiato opinione. Esistono i timidi, ma sono impacciati solo nel portare avanti le cose, non mancano di decisione. Forse questo e’ anche un effetto del fatto che sono circondato da gente piu’ anziana. Incontro sempre meno persone che sminuiscono quello che non possono avere, anche se ancora esistono tanti che gonfiano quello che hanno.
La gente sa cosa vuole. Almeno, molto spesso lo sa. E questo e’ decisamente un bene. Insomma, la gente e’ piu’ diretta dal punto di vista maschile. Ma cosa e’ cambiato invece dal punto di vista femminile negli ultimi sei anni?
“Se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla”
— Ezra Pound, Selected Prose
L’esperienza ci fa evolvere. E io ho notato che se un tempo le ragazze sembravano piu’ decise, ora scopro che non lo sono. Han sempre il vantaggio della scelta ma non sempre lo sfruttano. Sono terrorizzate dal Maligno, nel senso che pensano subito male anche se non gliene dai motivo. Come se non si vedesse chi e’ in cerca di qualunque cosa e chi no! Eppure cacchio, io vedo di quei maschietti cambiare obiettivo femminile ogni 2 ore, quelli danno poca importanza alla persona!
Se un maschietto ci prova per due settimane con garbo e dedizione, con costanza e cura dei dettagli, beh, due settimane dovrebbero bastare per farti capire se e’ una persona che ti interessa o no. Se non ti interessa nessuno se ne ha a male, ma e’ allora che deve venire fuori un po’ di decisione! Gli approcci sono come l’opposto degli acquisti avventati: ci sono non piu’ di due settimane di tempo di recesso, dopo si rispediscono indietro da soli.
Le opportunita’ vanno colte quando si manifestano! Senno’ si sprecano inutilmente, generando rancori, infelicita’, e lasciando quel non so che di mancato che rimane come uno spettro. E tutto questo a quale pro? Quale e’ il problema? Se una persona spende due o piu’ settimane e fa tutto quello che e’ necessario, non e’ meglio rischiare di sbagliare, ma con la possibilita’ di riuscire?
“Quando un uomo vuole qualcosa, deve essere consapevole di stare correndo un rischio. Ma è proprio questo a rendere la vita interessante.”
— Paulo Coelho, Il Cammino di Santiago
I maschietti rischiano troppo, perche’ l’obiettivo spesso non vuole essere “finale”. Ma le femminucce non rischiano volentieri, preferiscono fermarsi alle amicizie, rimbalzare tra queste, dedicarsi poco ad un obiettivo per scoraggiare eventuali pretendenti. Oppure giocare sul non esporsi, perche’ si puo’ sempre invocare il fatto che “il maschietto si sia fatto dei film“. Guardano i film d’amore e si lamentano che non esistono maschi romantici, dimenticando pero’ che nessuno e’ romantico senza speranza.
Il punto mancante e’ la decisione della donna. O almeno… uno dei punti mancanti.
Stay tuned!
PS: vi lascio un tormentone di facebook, perchè alla fine è vero:
“Perchè complicarsi la vita?
Ti manca qualcuno? … chiamalo!
Vuoi incontrarlo? … invitalo!
Vuoi essere capito? … spiega!
Hai domande? … chiedi!
Non ti piace qualcosa? … dillo!
Ti piace qualcosa? … dichiaralo!
Vuoi qualcosa? … domandalo!
Ami qualcuno? … dillo!
Abbiamo solo una vita!
Manteniamola semplice!“