Paris mon amour (Partie IV)


Dunque, tornato da una settimana a Parigi mi sono trovato coinvolto in cose interessanti e non ho potuto più aggiornare il blog. Ovviamente mi spiace per il mio pubblico, che ultimamente non ha più trovato nulla di nuovo e avrebbe dovuto abbandonarmi, invece, inspiegabilmente, è tornato in massa facendo salire le visite uniche da una media di 7 al giorno a una di 30 al giorno (erano altri i tempi in cui le visite non erano mai meno di 300 al giorno).
Questo aumento si spiega prevalentemente con la reindicizzazione dei post su Google, materia che trascende il topic di questo post, che è la vacanza a Parigi. Dunque, avevo prenotato per due settimane in un hotel, l’Alane, situato in zona 1, centralissimo, a due passi dalla Gare dell’Est, pulito, caruccio (anche di prezzo, 110 euro a notte), confortevole, con due ragazze alla reception veramente carine e simpatiche, ma con la stanza molto piccolina, praticamente solo lo spazio del letto, bagno privato ma la doccia era di un metro quadrato, facevo fatica a girarmici, e per mettere la testa vicino all’acqua del rubinetto dovevo contorcermi per infilarla tra una mensola e il rubinetto.
Oltre all’hotel avevo prenotato anche due settimane di corso di francese, perchè il mio francese dopo due anni fa ancora cagare, ma ancora meglio perchè le vacanze studio io le adoro, in quanto ti permettono di conoscere molta gente, fare quello che ti pare e dopo la vacanza poter raccontare solo quello che vuoi fare sapere.

Unico dubbio era il periodo: soprassiedo sul perchè fare questa vacanza a ottobre, ma una delle regole non scritte generali di queste vacanze è che in genere il primo gruppo lo si forma con le persone che iniziano la stessa settimana che inizi tu. Nel mio caso il lunedì ero con una Ceca molto alla mano, una tedesca (le due della foto con me), una giapponese e una stravecchia. Pochi, pochissimi. Ed era quello il mio unico dubbio fin dall’inizio: che a ottobre ci potesse essere poca gente…
Poi alle lezioni eravamo in 15 ed io ero l’unico maschietto, ma le ragazze erano lì per studiare, per imparare, erano meno votate al divertimento che me, quindi morale della favola è stato che ho passato in compagnia delle altre ragazze pochi pomeriggi e un paio di sere a fronte di una spesa costante abbastanza elevata tra hotel e cibo e vita a Parigi, quindi ho deciso di interrompere il soggiorno alla fine della prima settimana, tornando il lunedì seguente (facendo cioè 8 notti).
Alla fine un pò mi è spiaciuto andarmene: con un pò di comunicazione con gli autoctoni ho scoperto un pub a bassissimo prezzo frequentato da studenti erasmus dalle parti di Grand Boulevards, a Etienne Marcel c’erano almeno un paio di posti dove mangiare molto, bene, italiano e a poco prezzo (pasta da Pastapapà, e non frignate che è eretico mangiare pasta a Parigi perchè in quell’unico posto tra tutti i pastapapà di Parigi si mangia roba buona, e pizza da O’Scia), un buon ristorantino italiano era anche al quartiere latino, e insomma, c’era di che passare il tempo.

Detto questo però se ci aggiungiamo che l’unico giorno in cui ho visto il sole è stato il lunedì del ritorno, e che se qualcosa poteva andare male probabilmente ci è andato, devo ammettere che lo scazzo è stato potente in alcuni giorni. Ho visitato gli ultimi posti che mi erano rimasti dopo il primo viaggio a novembre 2011, o meglio, quelli che la mia ex non aveva ritenuto importanti (potete trovare i tre resoconti clikkando sui seguenti tre link: parte I, parte II e parte III), ovvero il quartiere latino, il museo d’Orsay e la statua della libertà (ce ne sarebbero molti altri, ma diciamo che smarcherei la città come “visitata approfonditamente“), ho fatto un pò il turista rivisitando posti che mi erano piaciuti un mucchio, ho preso molta acqua e ho fatto un pochino di vita notturna parigina, che nella prima vacanza era mancata.
Insomma, la vacanza si è meritata la sua sufficienza per utilità (il corso è stato divertente e istruttivo), e il suo 5 al 6 per divertimento. Diciamo che la settimana seguente in patria ha ristabilito un valore più che accettabile alle due settimane di ferie. Come ricordi ho fatto il secondo ritratto a Montemartire, ho le guide del D’Orsay e l’utilissima grammatica francese, molto ben fatta ma che mi fa tristezza come souvenir… 😛
Questo è quanto, stay tuned!


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