Journée internationale contre la violence faite aux femmes


Dunque, anche se ultimamente non scrivo più molto, chi legge questo blog sa che mi son sempre schierato dalla parte di donne e omosessuali. A me piacciono le donne (e non le picchierei mai), ma ognuno faccia come vuole, e discriminazioni e violenze sono il retaggio della nostra origine animalesca, quindi mi urtano un pò.
Dunque oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e scrivere tutti gli anni qualcosa di diverso diventa sempre più difficile, ma reputo la tematica molto importante, quindi cercherò di strapparne fuori qualcosa di nuovo. Sfortunatamente non ho ancora potuto (e chissà se lo farò mai) mettere mano alla tesi di una amica che parla proprio di questo tema, ma allo stesso tempo sono uscite fuori pubblicazioni molto interessanti a riguardo.
Partirei da questo articolo di Sara Ficocelli in cui si parla delle avvisaglie di violenze domestiche: le più importanti sono il fatto che le violenze siano recidive, sono infatti pochi i casi in cui eventuali assassini delle proprie compagne hanno agito con violenza solo una volta, il fatto che l’uomo minacci di uccidere o uccidersi, il terzo quando questo minaccia di colpire innocenti (tipo i figli…).

Un altro documento molto interessante è questa tesi di laurea intitolata “La valutazione del rischio di recidiva – Il metodo SARA” dove SARA sta per Spousal Assault Risk Assessment. E’ una tesi molto interessante, anche se non l’ho letta tutta.
Mi ha attirato però un capitolo, intitolato “Il ‘Ciclo della violenza’“. In questo capitolo si spiega che le violenze non arrivano di punto in bianco, ma sono cose graduali. “Gli episodi violenti si scatenano spesso per motivi banali e sono seguiti da scuse e pentimento da parte del partner/aggressore, alternando così la crisi violenta con la cosiddetta “luna di miele“, periodo in cui il rapporto, apparentemente più saldo, riprende come se niente fosse accaduto“.
La tesi riporta inoltre alcuni fattori incisivi che possono portare alle violenze, come cambi di status lavorativo o ambientale, problemi relazionali o finanziari, abusi di sostanze che agiscono sulla psiche, disturbi mentali… Insomma, è una tesi che andrebbe letta attentamente. Dopo la lettura, le donne che han subito aggressioni dovrebbero anche dare un’occhiata al SARA, che può essere trovato qui.

Un ultimo articolo che citerò e che vi consiglio di leggere perchè toccante in materia, è l’articolo di Lidia Ravera intitolato “A te non è mai piaciuto” e scritto per i due giorni di Torino contro la violenza sulle donne. Si tratta di una riflessione di una madre che parla alla figlia in coma vittima di violenze domestiche.
Ci si ritrovano molti spunti di riflessione su come si evolve psicologicamente un problema come quello delle molestie fisiche sulle donne, anche dal punto di vista dei familiari della vittima. Le reazioni davanti ai segni sul corpo della figlia, le decisioni prese… insomma, a chiusura del tema è qualcosa di veramente molto interessante e commovente.
E anche per oggi direi che è abbastanza. Stay tuned!

Aggiornamento: molto interessante è quello che pubblica oggi Repubblica a riguardo, in particolare i dati e il seguente video.


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