“La felicità non sta nell’essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell’amare.”
— Thomas Mann
Questa volta capito alla fine della vicenda proprio per chiudere il discorso. Facebook, che evidentemente sta morendo (ma questa è un’altra storia) è stato veicolo per una campagna di sensibilizzazione contro i maltrattamenti agli animali. Mi sembra giusto fare la parte del “finto animalista che cavalca l’onda della notizia” (:P la battuta era d’obbligo) spendendo almeno un pò di tempo sull’argomento. Purtroppo nei blog non ancora ripristinati avevo già più volte sostenuto le campagne contro le violenze sugli animali, forse la prima era stata all’epoca della manifestazione contro l’uccisione delle foche, di sicuro la ricordo perchè girò ai tempi un filmato nauseante di queste bestie uccise a randellate in testa, senza alcuna pietà.
Di fatto non voglio spacciarmi per animalista davvero, io sono quasi carnivoro, ma credo sia molto diverso parlare di nutrimento, e quindi di catena alimentare, che non parlare di dover rinunciare a mettersi giacche e giacconi ricoperti di pelo di animale.
Perchè in fondo sono pochi i grandi filoni che riguardano il maltrattamento degli animali. Sì, ci può essere lo stupido che tira la sassata al cane in mezzo alla strada, ma capiamoci, dopo quello che è successo a Yara Gambirasio posso solo dire che viviamo una vita da protagonisti in un mondo con molte comparse stupide, e dobbiamo imparare a convivere con gli imbecilli, coi criminali e con i minorati e i malati di mente. Se addirittura un vescovo, quello di Folligno, può dire che Vendola è peggio di Berlusconi perchè fa sesso omosessuale, dimenticandosi che Berlusconi lo fa con minori che acconsentono soltanto davanti al potere del denaro, allora sì, la morale di un singolo individuo deve proprio essere considerata alla stregua di nulla.
Invece i grandi filoni dei maltrattamenti degli animali riguardano alcune sfere precise. E sono sfere su cui tutti possiamo, e anzi dobbiamo, cercare di dare il proprio contributo. Un contributo veramente molto piccolo, per ognuno di noi, ma che alla lunga fa grandi cose.
La prima cosa è il rispetto per la vita. Adottare un cane è una cosa molto carina, un aiuto tangibile, ma se non vi va, AMEN. Un animale non è uno status symbol, non prendetevelo se è poi per trattarlo male. O peggio ancora per abbandonarlo. Prendetelo perchè vi sia di compagnia, sia un amico, prendetelo perchè desiderate davvero amarlo, non perchè lo hanno altri, non perchè per qualche motivo vi sentite di dovere avere anche voi un animale.
La seconda cosa da poter fare è altrettanto semplice. Evitate indumenti e prodotti fatti con pellicce o parti di animali. La pecora la tosano, non la ammazzano, ma le foche, gli orsi e un mucchio di altri animali… beh, vivono allo stato selvatico e vengono cacciati senza alcun ritegno. Sono il primo a dire che non mi metto lì a controllare di ogni cosa se c’è una componente tratta da animali, e mi è capitato che l’ultima giacca di pelle avesse l’interno fatto con la pelle “di coniglio“. Gli animalisti mi vorrebbero al rogo, ma molte altre volte ho evitato di comprare indumenti o altro scegliendo anzi cose più sintetiche.
La terza è rendersi conto di cosa succede a vostra insaputa. Perchè per sensibilizzare la gente il modo migliore è far loro vedere. E’ semplice comprare una pelliccia di visone perchè è bella senza sapere cosa han fatto ai visoni.
Come sempre sconsiglio la visione del seguente filmato a chi si reputa troppo sensibile, ma ne consiglio la visione a chi vuole comprare un capo con pelliccia di visone o di volpe.
Stay tuned!