Attualmente sto rileggendo i post di una vita (per una cosa che voglio fare) e mi rendo conto che non solo in 5 anni (a maggio compivo il quinto anno come blogger) non ho cambiato molto il modo di pensare, ma che addirittura in alcuni casi avevo previsto cose che poi sono realmente successe. Questo conferma come la mia visione del mondo a volte sia esatta.
L’altra cosa che ho notato è che un tempo suddividevo molti aspetti della realtà per gruppi. Non ho mai avuto la convinzione che il mondo fosse perfettamente dividibile in scomparti ferrei, ogni caso, sotto ogni aspetto, di fatto si estende su più scomparti, rendendosi unico nel suo genere. Dividere alcuni aspetti in gruppi serve solo a dare idee generali, e più la generalizzazione è specifica, più ci si avvicina a un “aspetto” dell’umanità. Dire per esempio che tutte le donne diventano maiale quando hanno di fronte un pisello è volgare, le donne a volte cercano pure di negarlo, ma è un aspetto che è vero nella quasi totalità dei casi, frigide escluse. La donna che si immaialisce, in genere, è una astrazione più forte, una ragazza si può immaialire anche se poi però è frigida, insomma, si tenta, eliminando la componente “pisello” di andare a scavare anche in quella parte delle donne che non si immaialiscono per il pisello.
Oggi ritorno sulle femmine per dare una analisi di quello che ho lasciato a Genova. I lettori più anziani sapranno che ho sempre odiato i genovesi, fin dai tempi del dottorato e di Bertinoro. Andandoci a vivere per lavoro ho dovuto concedere una seconda possibilità a quella terra, e mischiandone i cittadini con elementi esterni mi era sembrato di ottenere una miscela molto più interessante. Poi sono venuto qui in Francia e mi son posto delle domande, perchè qui c’è una accozzaglia di gente da diversi stati, e gente molto intelligente, e si tende a fare uscire il meglio da ogni popolazione. Insomma, si incontra gente molto interessante.
Quindi cercherò di fare una classificazione riguardo le ragazze conosciute a Genova, con tanto di percentuali per ogni categoria calcolate sulla base delle persone che ho conosciuto e che metterei in ogni categoria. Considererò solo chi a Genova ci ha vissuto a lungo, 2-3 anni almeno, chi non è di Genova rovina con comportamenti atipici la visione d’insieme.
Quelle che se ne dovrebbero andare: sono le genovesi che hanno così tanti pregi da essere adattabili anche a contesti diversi, quelle che non sfigurerebbero per nessun aspetto anche nel resto del mondo, e che anzi, a rimanere a Genova rischiano solo di deturparsi. Sono carine, intelligenti, espansive, affettuose, divertenti, solari… Se ne dovrebbero andare perchè, a forza di stare in un contesto negativo come quello genovese, portano in sè alcuni segni dei peggiori difetti dei propri concittadini, che rischiano di deturparle. In guerra non si può esere buoni, così in una città dove le voci di paese fanno più che le realtà dei fatti persone come loro devono adattarsi, e adattarsi significa peggiorare. Fan parte di questo gruppo l’8/12% delle ragazze incontrate.
Le genovesi carine: ci sono ragazze carine a Genova. Ma quelle che sanno di essere carine spesso accumulano su di sè il peggio dei fattori genovesi. Sono snob, essendo carine si credono intelligenti, superiori agli altri, e risultano quindi antipatiche e rompicoglioni. Hanno facile presa sulle menti deboli dei genovesi, che se odorano aria di figa o se cercano facili vantaggi di riflesso, si inzerbiniscono e accettano di essere guardati dall’alto verso il basso, sfoggiando sorrisoni compiacenti. Per questo motivo le genovesi carine spesso sono fidanzate o sposate. Le carine ti parlano per ottenere qualcosa o per comandarti, se possono, dopo fanno pure finta di non averti mai conosciuto. Sono la concentrazione dell’elemento snob genovese. In questo caso la percentuale va dal 10 al 15%
Le genovesi modeste: e con modestia non intendo l’estetica, ma proprio il modo di comportarsi. Quindi si parla di ragazze belle o brutte, ma che non hanno la componente snob diretta tipicamente genovese. Questo non vuol dire che non abbiano difetti. Hanno una sorta di snobbismo di gruppo, nel senso che hanno un gruppo di amici, chi non ne fa parte “vale meno”. Se interpellate cercano di dimostrarsi amichevoli, ma di fatto di te non gliene fotte una mazza, non sei degno di essere considerato un essere vivente. Vivono una vita chiusa nelle esperienze umane, e quindi anche nello scambio di vedute, ma cercano di sopperire alle loro carenze mostrandosi in qualche modo molto acculturate. E’ facile che se ti danno un minimo di confidenza al primo errore te la tolgano del tutto, perchè già la confidenza viene vista come una concessione. E per errore si intende cose fatte da te, ma molto più spesso cose supposte da loro o dai loro gruppi di amici. Qui si parla di più del 35% dei casi.
Le genovesi convinte: hanno molti aspetti delle genovesi carine, ma non sono carine, o comunque non quanto credano loro. Sono quelle che magari si sentono più carine di chiunque, o più intelligenti, o più mature, o più forti, o più decise, o più sagge. Il punto è che spesso sono esattamente l’opposto di come si dipingono, quindi attirano l’attenzione della marmaglia per un pò, ma poi vengono escluse, e vengono sorpassate da persone che per loro sono “inferiori”. A questo punto parlano di non avere accettato loro le attenzioni degli altri, di non averli voluti, di essere troppo superiori, di non avere voluto compromessi o accusano gli altri di avere fatto scelte molto compromettenti. Questo non vuol dire che non rodano dentro, anzi, nella maggior parte dei casi finiscono col litigare, con il rinfacciare cose assurde, con cercare scuse per accanirsi fino a casi limite in cui coinvolgono amici dalle scarse doti intellettuali per farsi difendere, mandando in culo tutta la decisione e la maturità che millantavano. Anche se non sono snob rimangono uno dei mali della città, ma spesso rimangono anche abbastanza sole, diventando soltanto persone di folklore. Ne fan parte tra il 20 e il 25% delle genovesi.
Le normali: difficile distinguerle dalle genovesi modeste. Sono infatti come loro ma senza essere snob come gruppo di amici. Alcune si rovinano percheè timide, rispettando la tipica “chiusura genovese“, ma alcune sono proprio simpatiche e allegre. Potrebbero vivere anche all’esterno di Genova, ma non essendo persone di mondo forse non ne troverebbero grandi vantaggi. La percentuale si aggira intorno al 20%.
Le supervacche: Queste sono un parto della mentalità genovese. Essendo i genovesi chiusi, le genovesi carine in prevalenza stronze, finisce che chi non è carina e non ha particolari doti passi grandi periodi lontano dai rapporti umani. Questo fa covar loro qualcosa, e quando “si stappano“, trovano una persona che fa loro provare sensazioni ataviche, bene, diventano delle vacche da paura. Tuttavia solo un 8/10% delle ragazze conosciute manifestava questa sindrome.
Come potete vedere prendendo le percentuali vanno dal 101% minimo al 117% massimo. Questo perchè il campione delle ragazze che ho conosciuto hanno elementi che potrebbero essere posti in più categorie, quindi ci sono sovrapposizioni. Io ho conosciuto un buon numero di ragazze in un anno e mezzo, ma statisticamente non è un campione rilevante. Tuttavia secondo me i punti peggiori dei genovesi sono, oltre ad essere taccagni, proprio l’essere snob e il sentirsi superiori, ed essere chiusi e dare troppo ascolto alle voci di paese. Questi lati, difficilmente presenti contemporaneamente in un singolo individuo, si manifesta in sfacettature strane nei vari casi esaminati, anche peggio se si tratta di ragazze.
Stay tuned!