La masturbation mentale (Partie I)


Questo weekend è stato strano. E le stranezze sono iniziate giovedì, quando una amica, una buona amica, la chiamerò D, mi ha telefonato. Stavo perdendomi, stavo dimenticando cosa voleva dire stare vicino alle persone. E’ strano abbandonare un gruppo dove ci sono persone con cui hai legato molto, perchè con loro probabilmente avevi trovato un equilibrio, qualunque esso fosse, e alcuni rimangono in contatto più di altri, e alcuni erano più importanti di altri, e l’equilibrio si spezza. Ma non te ne rendi conto: così credi che sia ancora tutto normale mentre in realtà stai cercando da solo di mettere una pezza alle carenze, e getti un’immagine sbagliata di te.
Questa buona amica ha chiamato, ed ero così abituato a parlare con lei che anche se le discussioni non sono state particolarmente importanti, su molte cose mi ha fatto ricordare che il mio stile è diverso, che stavo sbagliando, che non mi stavo più comportando come si deve. E’ stato il primo segnale di una epifania di conoscenza. “Io sto sbagliando” mi sono detto, “e su molti punti“. Dopo la telefonata ho ricontattato una vecchia amica che volevo risentire da tempo, ho risentito le amicizie che stavo rischiando di perdere. Ho aperto gli occhi nei confronti della mia situazione. E sono riuscito ad accettarne alcuni punti che ancora lottavo per ignorare.
Poi venerdì: la sera ho incontrato tre persone. E anche queste mi hanno ridato una sensazione persa nel tempo. Un ambiente troppo diverso da quello a cui mi stavo abituando mi stava facendo cambiare in peggio, anche per colpa di persone che purtroppo non hanno una influenza equilibrata su di me.

Insomma, questa è la mia giovinezza, dovrei ridere e scherzare, innamorarmi e giocare, scoprire il mondo, trovare gente interessante, soffrire anche, ma non molto, il giusto per sapere affrontare la vita, pensare ma solo se necessario, ascoltare ed essere ascoltato, e non fregarmene di niente che non coinvolga chi mi sta intorno. Dovrei capire le persone che mi stanno accanto, per poterle prevedere, per non ferirle… o per essere cattivo, qualora se lo meritino. Perchè ogni tanto la gente cade nel mio stesso errore e deve essere rimessa in riga. E non è forse anche quello il compito di un amico?
Ma forse oggi non è la giornata adatta a pensare positivo, l’umore risente di tutta questa pioggia…
Stay tuned!


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