Paris mon amour (Partie I)


Parigi è una mmmerda!!! Questo per spoilerare cosa penso della città prima del secondo post. Comunque sia, prima che le solite persone invidiose abbiano inutili erezioni/contrazioni di vagina ci tengo a precisare che la vacanza è stata veramente divertente, ho visto posti bellissimi e Jessica come guida era favolosa. Potrei anche pensare di tornarci, in futuro!!!
Giorno 1 – Sabato 5
Ma partiamo dall’inizio: sabato mattina era brutto tempo a Nizza, e io dovevo partire. Corsetta sotto la pioggia, attesa dell’autobus (il 250 per l’aereoporto) alla Regence, a due passi da casa, 16 euro di biglietto per andata e ritorno e via, verso l’aereoporto. L’aereo partiva alle 12.40, ETA 14.10. C’è stato tempo per decidersi a prendere un cappuccino, finire al Quick e pagarlo 5.40 euro, più che ad averlo preso da Paul. Per precisione, bottiglietta d’acqua all’aereoporto: 2.60 euro.
Volo tranquillo mentre la tempesta infuriava su Nizza, arrivo in perfetto orario, bagagli e tutto ed eccomi ad aspettare Jessica che arriva dopo un pò. Primo caffè offerto da lei, poi si fanno i biglietti per la linea B che, per entrambi, vengono una decina di euro, ora non ricordo con precisione. I primi tre ticket Metro sono gentilmente concessi dalla Jessica.
Viaggio tranquillo fino a Porte de la Chapelle, qui l’amara verità: l’hotel era dietro una strada in cui le macchine cercano di ucciderti (pensate che durante gli 8 giorni han pure montato i semafori… una settimana storica per Porte de la Chapelle), dopo il parchetto diviso dalla gang di spacciatori e troie da un lato e tarponazzi dall’altro. Bene inteso, l’hotel, un Etap Hôtel, era pure accogliente e ad un prezzo onorevole, 65 euro, ma la zona era proprio pessima.

Posiamo la roba (Jessica si è trasferita da me tutti gli 8 giorni) e via, a mangiare. Siamo tornati nel primo arrondisement (io li chiamo arrotondamenti) dove ha la casa Jessica, e la prima sera abbiamo fatto cena da PastaPaPà, una catena di ristoranti italiani dove ti portano conche assurde di cibo italiano. Scegli la pasta e il sugo da associarti e loro te ne portano un vassoio da 6-7 piatti pieni. La formula con drink (soft, birra o acqua) e dessert viene 15 euro a testa.
Dopo giretto nei dintorni della casa della Jessica, dove abbiamo localizzato un’ottima pizzeria napoletana, e poi giretto al Trocadero a vedere per la prima volta la Torre. Ovviamente siamo stati lì fino a che, come ogni ora dell’orario notturno, non si è illuminata per i 5 minuti (Jessica diventa matta per la Torre illuminata), poi via, a casa, con una serata finità decisamente bene.
Giorno 2 – Domenica 6
La domenica è stata investita in una gita turistica a Versailles. Ci siamo svegliati tardissimo e la Jessica, come sempre, ha bisogno di mangiare almeno 4 volte, anche se due vicinissime. Così abbiamo fatto colazione alle 12 allo Starbucks (dove io ho preso per la prima volta i Pancakes allo sciroppo d’acero), lasciandoci i classici 12 euro (contando una spremuta, i cappuccini e il pain perdù della Jessica), e pranzo alle 15.30 al Mc Donald.
Se eliminiamo un pò di tempo speso per un problemino della Jessica, abbiamo speso 3 ore a Versailles a vedere la reggia. Prima domenica del mese i musei sono aperti e gratis, così abbiamo fatto giro dentro, abbiamo visto la stanza deghli specchi, poi giretto nel parco e per le 16.30-17 eravamo a casa, non prima di aver preso qualcosa con cui sedare la fame (della Jeppica) alla boulangerie di Porte de la Chapelle.
La sera ci siamo cibati alla pizzeria napoletana che se non sbaglio si chiamava O’ Scià, poi siamo andati a vedere l’arco di trionfo e i Campi Lesi, come chiamo io gli Champs-Elysees.

Giorno 3 – Lunedì 7
Lunedì ero da solo perchè Jessica aveva lezioni tutto il giorno. Quindi l’ho accompagnata all’università (non senza tappa colazione) e poi via, verso la Cattedrale di Nostra Signora di Paris. Qui qualche foto e giro approfondito dell’interno. Ho trovato le monetine da collezione dei monumenti Parigini e ho iniziato a collezionarli. Insomma, dopo qualche foto, qualche filmato e un pezzo di messa me ne sono uscito fuori. Era mezzogiorno così ho pranzato in un ristorantino davanti alla chiesa che mi ha sottratto 15 euro per un pezzo di pollo con patatine e una birra.
Uscito ho fatto il giro sul fianco della cattedrale, qualche foto, e poi via, di nuovo verso i Campi Lesi. Giretto, Virgin, localini, negozietti, Fnac e poi un ultimo passo al Trocadero per rivedere la torre di giorno. Sono sceso quasi fino a sotto, un pò per fotografarla e un pò per cercare la moneta della Torre, poi si faceva tardi e son tornato a prendere la Jessica. Alla sua università tra un pò non me la facevo addosso, quindi mi sono infiltrato col suo aiuto. Nel ritorno a casa altra sosta alla boulangerie della mattina che lei aveva bisogno di un Maccaron, e poi a prepararsi.
La sera abbiamo fatto la via coi porno shop e il Moulin Rouge e poi siamo andati a mangiare a Montmartre, o Montemartire come lo chiamo io. Abbiamo visto il Sacro Cuore e poi abbiamo trovato un ristorantino nella piazza degli artisti. Qui ci è capitato un cameriere che sapeva l’Italiano ma che non si faceva i cazzi suoi. Rimarranno famosi: 1. I 33 cl di acqua che ha rifilato alla Jessica con la frase “e ce la portiamo un pò di acquina???” a cui lei ha risposto istintivamente di sì. 33 cl per 6 euro e 60, cazzomerda. Poi ha avuto da criticare il piatto che ho scelto, guardava nel piatto a Jessica e ronzava impazientemente intorno al nostro tavolo disturbandoci a bestia.

Per oggi ho scritto abbastanza. Stay tuned!


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