Paris mon amour (Partie III)


Eccoci all’ultima parte della vacanza a Parigi, qui tratterò anche le conclusioni sulla città. Intanto vorrei ringraziare tutti i sostenitori di questo racconto, e anche qualche rosicone (anche femminile) che non manca mai di esserci. Ma eccoci alla fase finale.

Giorno 7 – Venerdì 11
Beh, venerdì è stata un pò una giornata particolare. Doveva essere dedicata ai souvenirs, a vedere le ultime cose e a incontrare una amica di Jessica, questo perchè la sera Jessica aveva da lavorare intorno alle 18 e poi avremmo dovuto consumare un pasto in casa sua per andare al cinema. Così la mattina sveglia in Hotel, poi siamo andati a casa di Jessica a fare colazione. Da lì rotta verso il souvenir, che doveva essere il ritratto a Montemartire. Ho resistito per la seconda volta a scommettere al gioco delle tre carte, perchè so che è un’inculata, e siamo saliti zona Sacro Cuore e abbiamo raggiunto la Piazza del Tartaro.
Qui il mio ritrattista preferito aveva la roba ma non era presente, quindi l’abbiamo atteso fino a che non ci siamo stufati e abbiamo fatto un giretto. Intorno alle 14 siamo tornati e, dopo avere dovutamente preavvisato l’amica di Jessica di un eventuale ritardo (dovevamo vederci alle 16) ci siamo messi in posa per il ritratto (60 euro in due… X.X). E’ stata tragica perchè avevamo passato tutta la settimana con la tosse entrambi e stare immobili 40 minuti a testa non è stato roba da poco. Ma il risultato MI ha soddisfatto. Sinceramente non ricordo dove abbiamo pranzato, credo in casa della Jessica, ma poi ci siamo andati a fare un giretto in cerca della guida di Paris (la voleva la mamma) e giretti vari fino a che, alle 17, la Jessica è venuta a sapere che il lavoro per quella sera era annullato.
Poi abbiamo raggiunto Veronica, l’amica di Jessica, e siamo stati fin verso le 19 a parlare (ovviamente allo Starbucks, dietro a un cappuccino con cookies), infine spesa al supermercato vicino casa di lei e cena rapida. Dopo mille vicissitudini (io che dimentico il badge per la metro, per esempio) siamo arrivati al cinema Pathè davanti all’Opèra. Qui ho scoperto che il film (in lingua originale ma sottotitolato in francese… quindi di male in peggio), ovvero “The Adventures of Tintin“, era inoltre in 3D e io non solo avevo gli occhiali (a cui sommare quelli 3D, che però a Parigi ti lasciano portare a casa), ma ho dovuto sborsare, nonostante la riduzione studente di Jessica, 24.40 euro per due biglietti per vedere poi un film che era una ciofeca.
Poi siamo tornati in Hotel.

Giorno 8 – Sabato 12
Siccome era una bella giornata, una delle poche della vacanza, e non c’era rimasto più molto da fare (non avevo voglia di musei e la Jessica non mi portava a realizzare il mio sogno di bimbo di andare a Disneyland… :p scherzo), almeno, per quello che sapevo io (in realtà c’erano cimiteri e altri posti famosi, ma…), abbiamo rifatto un giro turistico delle località più belle per fare due foto finali. Il primo è stato il passaggio a Nostra Signora, con tanto di giro di negozietti e foto rituali. Poi abbiamo investito il resto della giornata a vedere la torre per bene, senza salire che c’era troppa coda, e i Campi di Marte. Ovviamente a una certa ora il rombo della pancia della Jessica era più forte di alcuni motori di formula uno, così non ci siamo potuti sottrarre dalla piadina al cioccolato. Per chiudere la giornata abbiamo provato ad andare su un ponte da cui avremmo dovuto vedere la copia della Statua della Libertà americana (Parigi ne custodisce addirittura due copie), ma abbiamo sbagliato ponte.
La cena dell’ultima sera è stata da O’ Scià, la pizzeria napoletana, che ha aggiunto gratuitamente alla pizza una mozzarellina di bufala. Alle 21.42 Berlusconi si è dimesso.
Poi all’hotel per l’ultima sera.

Giorno 9 – Domenica 13
Niente di notevole. Abbiamo fatto colazione all’hotel e poi Jessica mi ha accompagnato all’aereoporto dove non è mancata la lacrimuccia. Ho comprato Repubblica e ho aspettato. Il ritorno è stato tragico perchè ho sofferto il male alle orecchie. Tornando da Nizza a Juan ho visto i danni della semi alluvione della domenica precedente. Però era una splendida giornata, così mi son fatto un giretto a Juan, qualche fotina e un filmato di chiusura per la Jessica. La vacanza era finita.

Considerazioni finali
Parigi è sopravvalutatissima. E’ sicuramente una bella città ma non così piena di meraviglie come cercano di dipingerla i francesi. Intanto non ha quel gusto antico di stradine piastrellate che spesso uno si immagina, è una città moderna, caotica. E come tale va giudicata. Inoltre è dispendiosissima nelle cose di base: acqua e toilettes. La prima si trova alla media di 2.80 euro a bottiglietta di mezzo litro, a meno che non vi spostiate negli arrondisement periferici dove la trovate, nei supermercati, anche a 80 centesimi il litro (io ne avevo prese 6 bottiglie da un litro a 3 euro e 50, una l’abbiamo anche abbandonata). Le toilettes sono rarissime, nei negozi puoi andare, PAGANDO, solo se sei cliente. In alcuni posti, tipo metro/centro commerciale, fai fatica a trovarli pubblici e siamo arrivati alla follia di trovarne uno che per il bagno minimale ti chiedeva 2 euro.
Insomma, ho trovato più cose interessanti a Londra, che rimane, a mio avviso, una città meno dispendiosa… o meglio, dove puoi essere oculato più facilmente, basta che ti togli dalle strade principali. E soprattutto ogni angolo di Londra merita la visita.
Stay tuned.


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