Un tempo scrivevo un post al giorno e reputavo importante parlare di grandi fatti di cronaca quando non sapevo cosa scrivere. Ora mi rendo conto che, mancando il tempo, mi scoccio a parlare di temi di cui sono pieni i giornali. Attirerebbero sicuramente più lettori, ma mi annoiano a morte, inoltre i grandi fatti di cronaca sono spesso soggetti a rivisitazioni e commenti completamente differenti da grandi masse di gente, e anche dire la propria vuol dire comunque ricevere grosse e inutili polemiche a cui un tempo riuscivo a rispondere, ora no, quindi mi ritroverei a fare la figura di “quello che è stato spiazzato” anche se in realtà avrei tanto da controbattere.
Però sento importante dover dire una cosa che ho subito pensato aggiornandomi sul caso della Costa Concordia, dare una mia opinione che forse non piacerà a molti. Per i posteri, visto che ancora sono indicizzate pagine del mio blog di grandi avvenimenti come il Synchronized Global Orgasm, farò solo un rapido riassunto. Venerdì 13 Gennaio (2012… notiamo che il fatto è successo di venerdì 13) la nave Costa Concordia della compagnia Costa Crociere di Genova, capitanata dall’ormai famoso Comandante Francesco Schettino, tra le 21.20 e le 21.40 si avvicina troppo all’isola del Giglio (per fare quello che in gergo si chiama “inchino“, ovvero un saluto pubblicitario della nave alla costa) e urta contro uno scoglio, provocando uno squarcio di 70 metri (la nave è lunga 292 metri e larga 35,50 metri, per 52 metri di altezza).
Google ha creato una presentazione dell’avvenimento che fa capire bene come la rotta fosse pericolosa.
A quanto sembra a seguito dell’incidente il capitano ha portato la nave su una secca (per quanto ne so è stata l’unica mossa corretta che ha eseguito, in quanto ha evitato di fare completamente affondare la nave) e ha diramato una falsa notizia riguardante un guasto elettrico, sia ai 4200 e rotti passeggeri sia alla capitaneria di porto che chiedeva informazioni.
Ovviamente la versione del comandante è che però, alla compagnia Costa Crociere, fosse stato comunicato il vero problema. Poi la nave ha iniziato a inclinarsi e affondare. A quel punto al comandante non è rimasto altro da fare che… scappare per primo dalla nave, in barba alle regole nautiche che vorrebbero il comandante all’ultimo posto nell’abbandono della nave. Sembrerebbe che addirittura ad un uomo sia stato negato un posto su una scialuppa perchè “quella scialuppa era per l’equipaggio“.
Insomma, il comandante scappa e la nave inizia a affondare. E’ l’una di notte e a questo punto accadono le due famose telefonate tra il comandante Schettino e il comandante della capitaneria di porto Gregorio De Falco.
In breve quello che è successo dopo si può riassumere a grandi linee. Schettino è attualmente agli arresti domiciliari e non in carcere, visto che difficilmente può reiterare il crimine e difficilmente può scappare, ci sono 12 morti confermati e una ventina di dispersi, 24 per l’esattezza, ma una telefonata di una famiglia straniera e la mancata identificazione di 4 corpi apre la possibilità di clandestini a bordo. E si sta valutando il pericolo e la rimozione di perdite del tanto combustibile e dei tanti agenti inquinanti che erano a bordo.
Ora ci sarà il processo: Schettino cerca di difendersi dicendo di avere subito informato la compagnia nella persona dell’esperto dell’Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, e ha inoltre smentito l’amministratore delegato della compagnia Pier Luigi Foschi che aveva detto di avere autorizzato l’inchino solo una volta col benestare della capitaneria di porto, dicendo che queste cose sono la norma e sono volute dalla compagnia stessa.
La codardia di Schettino è già diventata epica, anche all’estero, senza contare i vari paragoni Concordia-Politica Italiana, o ancora meglio Concordia-Berlusconi che ha lasciato il paese nella merda dirigendolo da “un posto sicuro”, senza metterci la faccia.
Non condivido invece per nulla l’idea nata su Web che il comandante Gregorio De Falco sia un eroe. In fondo ha solo coordinato le operazioni da terra, inveendo Schettino, dando ordini. Era incazzato, certo, ma lui mica rischiava la vita. Inoltre ci vuole poco a capire che se devi supervisionare un tratto di mare e in quel momento ci accade uno dei disastri navali più grossi dai tempi del Titanic, inizi a cagarti nelle mutande e ti incazzi col tuo sottoposto che ha combinato il casino.
Dove sta l’eroismo? Dove sta l’”immagine dell’Italia migliore” che il Web ha attribuito a quest’uomo? Mica è salito su una nave, ha raggiunto la Costa Concordia e ha salvato lui a mano la situazione? Ha solo dato a un comandante l’ordine di rischiare la vita per coordinare i soccorsi. Beh, ero buono anche io comodamente seduto in capitaneria di porto, in una situazione di assoluta sicurezza, a dare ordini a altri di rischiare le loro vite. Schettino è un codardo, quindi anche un cattivo comandante, ma chissà quanti ce ne sono… lo reputo anche abbastanza umano cagarsi sotto in pericolo di vita, e mi fa ridere chi dice che “siccome viene pagato un mucchio deve anche saper mettere in gioco la sua vita“.
I politi, i medici, gli amministratori delegati… ce ne sono di quei pò di lavori bene pagati e non per questo in cui uno debba per forza dimostrare di sapere rischiare la vita. Eppure un tempo i “politici” erano anche generali e si facevano ammazzare in guerra, ora nessuno chiede al premier di andare in guerra. Mica uno diventa comandante perchè pensa che un giorno metterà in pericolo la sua vita in un disastro navale? Deve mettere in conto di essere coraggioso più un volontario della protezione civile o un vigile del fuoco o un poliziotto che non il comandante di una nave da crociera.
Comunque mi piace molto il tormentone “salga sulla nave, cazzo!” e il web si sta riempiendo di parodie della situazione. Ne lascio una sola che reputo divertente, giusto per sdrammatizzare.
Stay tuned!