Giovedì sera sono rientrato in Italia. Perchè non è cosa da discutere qui (anche perchè più del 50% dei lettori sa già la risposta, e gli altri non devono saperla), diciamo che dovevo andare in un posto in Emilia Romagna. Solo che, causa movimento dei forconi avevo capito che in tutta Italia c’era carenza di benzina. Contando che tra l’altro in Francia il prezzo della benzina è sceso ancora (ora si aggira a 1.38 euro contro gli 1.63 euro al litro dell’Italia) ho pensato di prenderne 20 litri laggiù e usarli per fare avanti e indietro dal posto dove dovevo andare. A conti fatti sarebbero bastati per andare, tornare e per fare quel pochino di benza che serviva per il ritorno in Francia.
Prendo le due taniche e la sera, alle ore 22, parto da casa a Juan, direzione Carrefour di Antibes. Qui mi fermo, faccio il pieno e riempio la prima tanica, stando bene attento a farla il più possibile piena. Quando è bella piena la tappo ma, suddenly… un odore atavico di benza mi pervade la narice, abbasso gli occhi è TRAGEDIA!!! La tanica era bucata a metà!!! Mando un Fax a Gesù con alcune considerazioni su sua madre, intanto prendo un pezzo di carta e inutilmente cerco di bloccare la fuoriuscita. Nulla da fare ovviamente, e una rapida analisi della tonnellata di roba inutile che ho in macchina non mi aiuta a trovare qualcosa che potesse arginare il buco.
Cerco almeno di travasare la benza nell’altra tanica, ma la cosa senza imbuti si fa disperatamente complicata: il liquido esce e tempo un secondo e circa tre, quattro litri di carburante sono al suolo.
E’ la volta di chiamare in causa il padre di Gesù! Ma Lui non risponde. La gente che arriva mi guarda sguazzare nel petrolio raffinato, bestemmiando, coi piedi che iniziano a sentire l’umido. Prendo le due taniche e mi allontano per finire il lavoro nell’ombra della notte. Rimango in un angolo, come un fantasma, unico segno della mia presenza il Requiem di bestemmie che sto innalzando al Signore.
Di 10 litri ne avrò salvati 5. Mi dò alla fuga. Salgo in macchina e solo il buon Dio sa per quanto ho continuato a bestemmiarlo. I fumi della benzina mi stavano soffocando, ho girato per una buona ora alternando finestrini chiusi e soffocamento a finestrini aperti e freddo. Superato il confine mi fermo al primo autogrill e pulisco tutto: me, la tanica mezza piena, il volante e le scarpe. Grazie a Dio la suprema arte del coito in macchina mi fa tenere sempre un pacco di salviette umidificate e l’amuchina. Pulisco e riparto, finalmente senza più bestemmie.
Ma, come sa chi conosce la storia dell’ultima volta che la batteria mi è finita a terra a Genova, quando una serata ha un imprevisto per me vuol dire che a breve ne accadrà un secondo. Detto fatto, subito dopo la galleria a Ceriale vedo nell’altra corsia il cadavere di una bestia morta di grandi dimensioni. Sto ringraziando Dio di averla schivata quando suddenly mi rendo conto che quella che ho schivato era mezza carcassa, l’altra metà la centro in pieno. La macchina sbanda, e la preoccupazione di avere maciullato una bestia grossa (e quindi avere potuto rovinare in qualche modo la ruota o la gomma) mi spinge ad un estremo saluto a Dio.
Adesso mi pongo una domanda: faccio quel tragitto quasi tutte le settimane e non capita un cazzo, possibile che una volta che devo farlo in tranquillità che mi aspetta un secondo tragitto la mattina presto, succede di tutto?
E tutto questo senza contare che il giorno dopo, di ritorno dall’Emilia Romagna, mi son beccato pure il terremoto!!! Giusto per tirarmi su il morale vi lascio un filmato porno con due tette di eccellenza. Potete trovarlo qui.
Stay tuned!