L’indécision et la peur (Partie 2)


Ultimamente l’ho sentito dire almeno da tre ragazze che ci sono pochi uomini “coraggiosi”. Di due so che alla base ci sono delusioni personali, storie in cui il maschietto di turno aveva le doti fisiche per essere un maschietto, ma non quelle psicologiche, aveva le palle, ma come si suol dire “piene di fumo“. Capita, capita abbastanza di frequente, se vogliamo. E non ho mai affermato il contrario, come ho gia’ scritto altrove.
Ma questo tipo di gente si dovrebbe riconoscere abbastanza bene. Sono quelli che hanno una innata voglia di non rischiare mai, di non mettersi in gioco, che costruiscono castelli per giustificarsi, che han bisogno di sottolineare quanto il loro modo di fare sia giusto, che accusano tutto e tutti. E che cercano di non scoprirsi mai, ma sminuiscono gli altri perche’ se non si puo’ salire, meglio fare scendere gli altri, no?
E per gente cosi’ vengono tirati di mezzo tutti i maschi, vengono considerati tutti uguali, tutti egualmente senza palle, tutti egualmente pavidi. Gia’ questo e’ una ingiustizia, almeno, dal mio punto di vista la e’ perche’ credo di essere differente da questo modello.

Io sono orgoglioso di alcune scelte che ho fatto, ma non mi dipingo come eroe dei due mondi se non per scherzo, o per fare incazzare chi e’ evidentemente geloso di me. Pero’ sono anche deciso a rispettare quello che penso e provo: pensavo di perdere tempo a Genova e me ne sono andato subito, giusto il tempo di fare le ferie, nei rapporti umani non manco di manifestare tutto, nelle scelte di vita e nelle reazioni mi sembra di non essermi mai nascosto dietro nulla.
Questo ovviamente non vuol dire che non sbaglio, anzi, solo che mi assumo sempre le responsabilita’ di quello che faccio, di quello che penso, non cerco di sbolognarle ad altri.
Ora pero’, dietro a questo discorso, cerco il sorpasso, e mi domando: le ragazze che muovono queste accuse, poi, come si comportano? Perche’ e’ inutile crocifiggere chi e’ pavido se poi pero’ a esserlo ha tutti i vantaggi. Perche’ a quel punto avrebbe ragione a comportarsi cosi’. Io sinceramente non cambierei il mio stile, me lo sono costruito sudando 7 camice, mi piace affrontare le cose apertamente in tutto. Ma cosa ci guadagno, a parte riuscire a guardarmi allo specchio la mattina?

Ed e’ questa l’unica cosa che penso di guadagnarci, perche’ se io sono diretto con una ragazza ma lei e’ pavida e non mi da’ risposte, io sono in un certo senso ricattabile fin da subito, ho solo svantaggi, se io affronto i problemi coi miei capi, ma questi sono permalosi o in qualche modo ingiusti, io ci rimetto e basta (e per questo motivo ho dovuto interrompere un dottorato e abbandonare il lavoro a Torino), se io mi prendo la responsabilita’ di muovermi da un posto in cui sono circondato da gente che vive a casina, e non ha voglia di sentirsi inferiore solo perche’ e’ svogliata e non ama i cambiamenti e preferisce stare sotto (o molto a fianco) il tetto materno o paterno, allora anche le migliori amicizie si incrinano.
La morale e’ sempre quella, e non far merenda con Girella ma che le persone con le palle devono cercare altre persone con le palle, e quelle senza devono stare con quelle senza. Solo che troppe persone si dipingono come “coraggiose e decise nelle proprie azioni” e poi, quando si tratta di decidere, rimandano fino a che non han piu’ possibilita’, scaricano colpe, trovano scuse, si arrabbiano etc etc, e posso concepire una persona che non si vuole sbattere, vuole rimanere come e’, ma una persona che si dipinge come un eroe e lo e’ solo a parole e’ mille volte peggio.
Ultimamente ho riscoperto persone, una o due in particolare, che hanno la forza di reggere i problemi, che sanno parlarne, che sanno DAVVERO cosa vogliono e lottano per averlo. Che sanno che c’e’ la sconfitta che non fa terminare la guerra e quella che invece mette la parola “fine”. 🙂 Questi esempi sono femminili. E questi si’ che meritano la giusta attenzione.
Stay tuned!


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