“La sola vera trappola è restare attaccati ad ogni cosa.
Le rovine sono un dono. La distruzione è la via per la trasformazione”
— Liz in Mangia, prega, ama
Beh, come dicevo tempo fa, puoi essere attratto fisicamente da una ragazza, ma alla fine quello che intriga è il suo modo di vedere la vita, assieme alla sua energia. Anche se poi, ovviamente, è meglio avere anche due belle tette in cui affondare.
Oggi vi parlo di altri tre film consigliatimi dal mondo femminile. Due sono quelli dello scorso post, quindi non allego le locandine. Il primo è devastantemente noioso, Happy-go-lucky La felicità porta fortuna, parla di questa ragazza, molto allegra e spensierata, ma purtroppo non capita nulla di che durante tutto il film. E’ come uno squarcio di vita preso a caso: lei prende lezioni di guida da uno che la segue e alla fine sbrocca e l’accusa di averlo sedotto. E questo è l’unico fatto un pò diverso, oltre a una storia di amore ma poi nemmeno troppo. Contate che 40 minuti buoni li ho persi perchè mi sono addormentato.
Il secondo è Il Riccio, che già devo ammettere essere un pochino più di spessore. E’ la storia di una ragazzina di 12 anni che ha deciso di suicidarsi prima del suo prossimo compleanno: in realtà la ragazzina, pur mostrando un carattere particolare ma anche una intelligenza molto acuta, vivrà gli ultimi giorni incontrando gente particolare che darà nuovi stimoli alla sua vita, ovvero un nuovo coinquilino del palazzo e la portinaia.
“Tutte le famiglie felici si assomigliano, ma le famiglie infelici lo sono ciascuna a modo suo”
— Lev Nikolàevič Tolstòj
La storia è praticamente incentrata su questi due personaggi che, avendo entrambi perso il proprio congiunto, inizieranno a costruire una storia abbastanza particolare tra loro fino a che, quando finalmente la portinaia riesce ad aprirsi a questa nuova situazione e i due iniziano a frequentarsi (e la bambina inizia ad affezionarsi ai due), un incidente stronca la vita della donna. Il film però rappresenta una discreta rappresentazione della complessità dei rapporti umani.
L’ultimo film visto proprio ieri è Mangia, prega, ama con l’ottima Julia Roberts che veste i panni della giovane neosposina Liz che entra in crisi con il giovane marito e, dopo un difficile divorzio, con il seguente fidanzato, e decide così di partire per un viaggio di un anno per visitare tre posti: l’Italia, per assaporare le prelibatezze della nostra terra, l’India, per imparare a ritrovare se stessa, e Bali, per tornare da uno sciamano che le aveva predetto perfettamente il futuro.
In Italia si fermerà prima a Roma, dove vivrà un pò della città Eterna, e poi a Napoli, in visita gastronomica a mangiare pizza. Notevola la frase di una donna romana che le dice qualcosa come “Si dice che le ragazze Americane vengano qui perchè piace loro la pasta e la sauzizza” (con chiaro riferimento al cazzo). Inoltre in Italia sarà forte il senso di attaccamento alla famiglia con cui verrà in contatto.
In India si imbatterà invece in una persona dal passato particolare e dagli atteggiamenti un pò scostanti che la aiuterà però a perdonare se stessa per quello che ha fatto e a chiudere, così, col suo passato un pò tormentato. Ma è a Bali, dove la ragazza sperava di ritrovare il proprio equilibrio, che invece si chiude anche da un punto di vista interiore questa vicenda. Qui infatti la ragazza farà la conoscenza di un tizio che stava quasi per investirla involontariamente, e si innamorerà di lui.
Presa tra i due fuochi, da una parte il sentimento verso questo uomo e dall’altra la paura maturata proprio per l’amore nelle passate esperienze, inizialmente rifiuterà di continuare la storia con lui, ma poi ritroverà la “retta via” parlando con lo sciamano che le aveva letto il futuro all’inizio.
Il titolo del film dipinge quindi perfettamente i punti focali trattati: il cibo come indiretta fonte di felicità chimica, la spiritualità, come fonte psicologica di felicità, e per ultimo l’amore, come fonte spirituale di felicità.
Un’ultima rapida riflessione totale sui sei film di cui ho parlato (questi tre e quelli del primo post): ma possibile che le ragazze vivano di questo genere di frustrazioni autoinflitte?!? Ma cazzo, alcuni sono anche bei film, ma sempre di gente problematica, di eventi catastrofici (cazzo, su 6 film in due la protagonista muore sotto un auto, in due c’è una persona che vuole suicidarsi, in tutti e sei c’è almeno una storia d’amore…), di gente che è distrutta e deve uscire da una situazione che identifica come “peggiore della morte“.
E poi si dicono più profonde e più intelligenti: vivono solo di seghe mentali!!! Non è che tutte le situazioni sentimentali sono complicate eh! Alla fine, si tratta solo di sentirsi bene con una persona (e magari sganciarla un pò).
Stay tuned!