“Coi risultati che ottiene, farebbe meglio a dire che non si impegna tanto”
— Una saggia su Dio
Sono tutti incredibilmente super, a sentire la gente. E’ stupefacente. Siamo in una società perfetta, perchè se tutti hanno ragione, siamo tutti pieni di buone qualità. Peccato che la realtà è spesso il contrario: la gente sente il bisogno di dipingersi bene (o di dipingere male gli altri) in proporzione a quanto si sente essa stessa in difetto.
Tutti sorprendentemente acculturati, tutti che san tutto degli altri, tutti che beccano figa, che san tutto del sesso, dell’altro sesso… poi però quando nel tuo piccolo sei a conoscenza di una cosa si fa prestissimo a scoprire che la realtà è lontana da quanto viene detto. E’ come quella gente che si professa orgogliosamente atea, e poi crede a mille altre cose folkloristiche. Se ti reputi illuminato perchè non credi in una cosa che razionalmente non è spiegabile e che si chiama Dio, perchè poi credi in mille altre divinità che hanno semplicemente un nome diverso?
Io ammetto l’esistenza di un Dio. Magari malvagio come quello della Bibbia, che si vendica, distrugge città, manda cavallette, maledice l’uomo, distrugge eserciti con folgori divine, manda l’Apocalisse. O più probabilmente un Dio che spiega tutto quello che manca, un Dio che può essere chiamato CASO. O un Dio che semplicemente si chiama Scienza, o uno senziente ma che se ne fotte di noi, così come noi ce ne fottiamo delle formiche. Può esserci il Dio che credo io o un qualsiasi altro Dio, la parola chiave è “tolleranza“: ho le mie idee ma tollero quelle degli altri.
Gli intelligenti moderni, i superuomini che con quello di Nietzsche condividono soltanto il termine, hanno di intelligente solo la loro auto-attribuzione. L’intelligenza consiste nel sapere cogliere quello che ci viene presentato, saperlo elaborare, scartare quello che riteniamo inutile e fare nostro quello che invece sembra funzionare, rielaborarlo ulteriormente e poi mutarlo nuovamente, in qualcosa di nuovo e originale.
Invece in giro proliferano le divinità inutili, quelle create dagli uomini deboli che fanno cagnara, che sono inventati dai deboli per aiutarsi, per raggiungere un livello che sentono necessario per stare bene con sè stessi, ma che ovviamente da soli non sentono di poter raggiungere.
Non sono divinità come gli invisibili unicorni viola, o il Pastafarianesimo, cose che chi mi segue da anni conosce benissimo (io sono stato toccato dalla Sua Spaghettosa Appendice, ma per chi non li conoscesse purtroppo ho perso il post che scrissi, leggetevi questo oppure andate direttamente qui), quelle sì che han senso.
“È di questo che si muore. Si muore nell’ostinato tentativo di avere ragione. Ma la ragione non è mai tutta da una parte. […] Per avere ragione si è disposti a tutto. Anche a guastare la vita propria e quella degli altri. Io ho deciso. Non voglio avere ragione. Voglio essere felice”
— Luciana Litizzetto – Col cavolo
Perchè vi siano di insegnamento vi lascio gli otto condimenti che Il Prodigioso Spaghetto Volante ci ha lasciato, perchè anche voi siate toccati dalla Sua Spaghettosa Appendice. Mi sono solo permesso di sottolineare alcuni pezzi importanti.
- Io preferirei davvero che tu evitassi di comportarti come un asino bigotto “più-santo-di te” quando descrivi la mia spaghettosa bontà. Se qualcuno non crede in Me, pace, nessun problema! Dico davvero, non sono mica così vanitoso. E poi non stiamo parlando di loro, quindi non cambiare argomento!
- Io preferirei davvero che tu evitassi di usare la Mia esistenza come motivo per opprimere, sottomettere, punire, sventrare, e/o, lo sai, essere meschino con gli altri. Io non richiedo sacrifici, e la purezza è adatta all’acqua potabile, non alle persone.
- Io preferirei davvero che tu evitassi di giudicare le persone per come appaiono, o per come si vestono, o per come camminano, o, comunque, di giocare sporco, va bene? Ah, e ficcati questo nella tua testa dura: donna = persona. Uomo = persona. Tizio noioso = Tizio noioso. Nessuno è meglio di un altro, a meno che non stiamo parlando di moda e, mi spiace, ma ho dato questo dono alle donne e a qualche uomo che capisce la differenza fra magenta e fucsia.
- Io preferirei davvero che tu evitassi di assumere comportamenti che offendano te stesso, o il tuo partner consenziente, maggiorenne e mentalmente maturo. Per chiunque avesse qualcosa da obiettare, penso che l’espressione corretta sia “Andate a farvi f******”, a meno che tale espressione non sia ritenuta troppo offensiva. Nel qual caso possono spegnere la TV e andare a farsi una passeggiata, tanto per cambiare.
- Io preferirei davvero che tu evitassi di sfidare, a stomaco vuoto, le idee odiose, bigotte e misogine degli altri. Mangia, e solo dopo prenditela con gli s******.
- Io preferirei davvero che tu evitassi di erigere chiese/templi/moschee/santuari multimilionari in onore della mia spaghettosa bontà, perché tali soldi potrebbero essere meglio spesi per (fai la tua scelta):
* Sconfiggere la povertà
* Curare le malattie
* Vivere in pace, amare con passione, e ridurre il prezzo delle pay-Tv.
Posso anche essere un essere onnisciente dai carboidrati complessi, ma apprezzo le cose semplici della vita. Dovrei saperlo, No? Io SONO il Creatore! - Io preferirei davvero che tu evitassi di andare in giro raccontando alla gente che ti ho parlato. Non sei mica così importante. Finiscila! E poi ti ho detto di amare il tuo prossimo, mi capisci o no?
- Io preferirei davvero che tu evitassi di fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te se sei uno che apprezza, ehm, cose che fanno largo uso di pelle/lubrificanti/Las Vegas. Se anche l’altra persona le apprezza (purché si rispetti il quarto punto), allora dateci dentro, fatevi foto, e, per l’amor di Mike, indossate un preservativo! In tutta onestà, è un pezzo di gomma. Se non avessi voluto che fosse piacevole farlo, avrei aggiunto delle spine, o qualcos’altro.
Stay tuned!