Sex and the City syndrome (Partie I)


Mi fanno inspiegabilmente notare che nei miei post ricorre l’immagine della ragazza che si fa sfuggire il maschietto. Beh, non è strano, infatti io penso che a questo mondo l’usanza vuole che la donna non si esponga mai, e sia l’uomo a doverlo fare. L’uomo deve essere deciso e la donna prudente, quindi la donna PUO’ mandare segnali ma deve rimanere a lei la scelta finale. Questo avrebbe anche senso, ma alla fine dà un enorme potere alla donna, potere che viene spesso usato male.
E la moda del momento, una sorta di Sindrome di Sex and the City, la mentalità femminile secondo cui la donna è figa se rifiuta i maschietti. Come se a perderci fossero solo i maschietti, mentre invece se una storia non inizia quando sarebbe potuta iniziare ci si perde entrambi. Anzi, spesso se il maschietto è abbastanza deciso saprà capire rapidamente che non c’è trippa per gatti, cambierà bersaglio e magari avrà successo, finendo per provare solo pietà per la ex ragazza che faceva la figa ma senza ottenere nulla.
Il dovere solo scegliere mette le ragazze in una posizione di facile vittoria che è disarmante fino a che il maschietto non è maturo, dopo serve solo a creare delle ragazze frustrate, che mascherano la loro indecisione spacciandosi per “quelle fighe” che rifiutano i ragazzi.

Essendo un pò brillo (stasera mi son fatto 6 o 7 shootini di limoncello artigianale) non mi dilungherei molto su questo aspetto, riassumendolo con: ci sono ragazze che hanno dei pretendenti ma che sono sole, che cercano di umiliare i maschietti ma che in realtà non si rendono conto che umiliano se stesse. E già per me queste sono ragazze che si fanno sfuggire i maschietti: è troppo facile dire “nessuno è alla mia altezza” senza cercare di dimostrare mai che noi stessi però siamo in grado di essere all’altezza degli altri. Il ruolo del conquistatore maschio per queste ragazze è solo un motivo per sentirsi in superiorità. Ma la loro superiorità finisce lì…
Questa è la teoria. La pratica è che, sebbene mi sia lasciato sfuggire anche io le mie prede, io ho avuto più di una volta la vittoria in tasca che è mutata in sconfitta perchè la ragazza di turno non ha saputo decidersi a muoversi. Oh beh, ovviamente chi legge potrebbe pensare “magari la ragazza semplicemente NON VOLEVA muoversi“, ed infatti è la sicurezza finale che la posizione della ragazza ti permette di avere: fino a prova contraria, senza risposte non puoi affermare che sia vero.
Ma è una stronzata! Alcune reazioni, alcuni comportamenti sono segno indiscutibile del loro travaglio interiore. Continuare a cercare una persona, borbottii delle amiche più strette, incazzature mostruose per comportamenti che in situazioni normali non dovrebbero voler dire nulla… Ci sono ben più delle parole per comunicare sensazioni, e se istintivamente la persona comunica interesse ma la sua testa non riesce a trovare il coraggio di comunicarlo con la parola, non vuol dire che il messaggio non arriva.
Voglio dire, tutto si basa proprio sul fatto che se una ragazza non dice di provare qualcosa, non potresti dimostrare che lo prova.

Non parlo di amore, quello viene col tempo, stando insieme. Parlo di voglia di provarci. Se hai voglia di provarci con uno fallo: ogni lasciata è persa, e la sindrome da Sex and the City non serve a nulla, e comunque meglio avere provato ed avere fallito che ritrovarsi con la gente che ha pietà di te.
Ora mi sta venendo l’abbiocco da alcool. Stay tuned!

Changes: c’erano alcuni discorsi che erano fatti male e che potevano dare adito a polemiche. Li ho sostituiti con altri semanticamente equivalenti. Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale.

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