“Beato te, o Poeta della scienza che riposi in pace nel Golfo dei Poeti. Beati voi, abitatori di questo Golfo, che avete trovato un uomo che accoglierà degnamente le ombre dei grandi visitatori”
— “La cena delle beffe” di Sem Benelli
Il Golfo di La Spezia, per chi non lo sapesse, è anche chiamato Golfo Dei Poeti. Il primo a utilizzare questo termine fu Sem Benelli, poeta, scrittore e drammaturgo italiano vissuto a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. La sua prima grande opera che lo rese famoso fu “La cena delle Beffe“, che lui scrisse mentre viveva in una villa di San Terenzo. E proprio a questa opera, parlando proprio di San Terenzo, la citazione di apertura trae ispirazione.
La motivazione che spinse ad appellare in tale maniera il golfo di Spezia è strettamente legata alla rievocazione della figura di Paolo Mantegazza, che fu lui stesso scrittore, e morì proprio a San Terenzo. Ma è anche legata all’amore di molti poeti e scrittori verso questo angolo d’Italia.
Hanno infatti trovato ispirazione da questo golfo lo scrittore David Herbert Lawrence, la scrittrice George Sand, il poeta Lord Byron, il poeta Percy Bysshe Shelley, la scrittrice Emma Orczy, lo scrittore Paolo Mantegazza, Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Mario Soldati, Petrarca, Montale ma anche pittori come lo svizzero Arnold Böcklin e Oreste Carpi e pure Indro Montanelli, che era solito dimorare a Monte Marcello (magari mangiava le crepes del pentito).
Fanno parte del golfo Lerici e San Terenzo, Tellaro, Portovenere, La Spezia, Marola, Cadimare, Fezzano, Le Grazie, L’Isola Palmaria, il Tino e il Tinetto.
Sapevatelo e… Stay tuned!