Vorrei citare tre articoli per questa vigilia dell’ultimo dell’anno. Il primo e’ una perla macabra natalizia che mi e’ stata riportata dal Ventu, ve la cito per prima perche’ e’ scollegata dalle altre due.
L’articolo riguarda un fatto avvenuto a Foggia. Un povero rumeno, regolarmente assunto da una azienda agricola, unico in grado di avvicinarsi a un grosso rottweiler da guardia senza fare infuriare la bestia, il 24 ha fatto infuriare la bestia.
Come sapete sono a favore dei pet, gli animali da compagnia, e gli animali in genere, ma la scena ha dell’incredibile. Il tizio e’ stato fatto cadere dal cane che poi lo ha aggredito. Non si sa come, non si sa perche’, la catena si e’ legata al collo del povero uomo, si e’ stretta e l’ha strangolato e decapitato.
Ma non e’ mica finita qui! Il cane ha preso la testa dell’uomo e l’ha portata a centinaia di metri di distanza per seppellirla, come se fosse un osso.
“Il ritrovamento è stato fatto da un altro dipendente dell’azienda che era andato nei campi a raccogliere i finocchi e ha scoperto lo scenario raccapricciante“. Adesso provate a immaginarvi la scena di questo che arriva sul campo e si trova un corpo senza testa e una scia di sangue di centinaia di metri… e il cane libero, ovviamente.
La discussione infuria, chiaramente, tra animalisti e non animalisti. Una mia amica, fobica per i cani, penso che leggerebbe questa notizia come un altro segno che tutta la razza va estinta. Il problema e’ che questo cane era da guardia, deve essere stato addestrato ad essere TROPPO violento. C’e’ da mettersi in testa che quando accadono di questi fatti non e’ quasi mai colpa dell’animale, ma e’ quasi sempre colpa dell’uomo.
Le altre due notizie sono il siparietto di fine anno del giornalismo che muore in Italia. La prima e’ la storia inventata dal direttore di Libero, Maurizio Belpietro, sul finto falso attentato (non e’ che due negazioni affermano eh, e’ che non e’ vero che stavano preparando un falso attentato) a Fini, la seconda e’ la notizia che l’attentato a Belpietro stesso fu una bufala architettata dal suo caposcorta, e di cui lui si e’ vantato per mesi.
Siamo all’era della sceneggiata giornalistica. Cosa c’e’ di meglio di subire un attentato per far credere che si e’ scomodi, per dare forza alla propria posizione. Belpietro accusa altri di quello che fa lui stesso. Cioe’, cose come la sentenza del tribunale affinche’ Tiziana Ferrario venga rimessa a condurre il TG1 delle 20 perche’ ingiustamente allontanata per discriminazione politica passano quasi in secondo piano rispetto a queste cose. E in un paese con gente normale gia’ questo farebbe rotolare delle teste.
Qui invece si organizzano falsi attentati per acquisire credibilita’ dinnanzi al pubblico, anche se poi e’ evidente che una persona come Belpietro e’ falsa come una banconota del monopoli: e’ uno dei tanti giornalisti che ha “ben capito” che in Italia la pecorina davanti al signor B. fa lucrare parecchio, cosi’ prima cerca di guadagnare credibilita’, di far passare le sue idee per sgradite, poi cerca di attaccare i nemici politici in maniera plateale, falsa e deprimente.
Ora, sulle motivazioni per cui il Giornale ha attaccato Belpietro vi lascio a blog piu’ evoluti del mio. Io sono al lavoro, non voglio nemmeno perdermi troppo nei dettagli e nel commento. Volevo solo sottolineare come in Italia il giornalismo estremista stia morendo.
Riporto solo una notizia dell’ultim’ora perche’ riguarda le mie terre: Sparatoria a Castelnuovo Magra: ucciso consigliere comunale. Ma non mi interessa molto commentarla.
Per oggi e’ tutto. Stay tuned!
One response to “Mort de journalisme”
Non riesco a vedere la foto. Non funziona o è solo il mio computer?