“Prima legge Cantoni: che le scoregge pesano sulle rughe del culo. Primo crol… colr… colluttorio (voleva essere corollario, ndMaestro): mai mettere lo zucchero di canna nel mojito”
Allora, premetto che ci sarebbero molte cose da dire sulla fantastica serata di venerdì, spesa con due bellissime ragazze (e che poi non mi si accusi di non essere sincero sui miei giudizi personali) e una bertuccia che lo zoo chiama Bri, sulla cameriera strafiga, sulle bevande disgustose, sul mojito e lo zucchero di canna, sulle facce della Bri e sulla sua completa infantilità e sul suo cinismo, ci sarebbe tanto da dire sul doppio incontro di Compa e Davide in Piazza delle Erbe mentre cercavo il pub “Purple” dove c’era la festa Cider Tempt, ma ci sarebbe ancora di più da dire sull’interessante dialogo finale privato con la Vale (prima che vengano strane idee è stato solo dialogo, lei è una ragazza moderna e quindi non la dà e io, come tutti i maschietti, seguo l’11esimo comandamento: “non sfruttare lo stato di ebrezza“… ehm… a volte) che doveva far nascere il post intitolato “La comtesse Cantoni“.
Purtroppo mi è stato negata la possibilità di divulgare taluni notizie: non posso parlare della difficoltà di talune ragazze a provocare erezioni a una persona che si è fatta una puntura sul pisello per iniettarsi 20 litri di Viagra (ma non era in pasticche???), delle difficoltà di spazio nell’accoppiarsi in macchina o sui divani, delle tre leggi fisiche scoperte nell’arco della serata, di rutti al gusto di mojito e di altre cose importanti. Quindi un post intero sulla serata mi sarebbe impossibile per mancanza di temi da trattare.
Però vorrei comunque ringraziare le partecipanti e nel piccolo anche i partecipanti: è stata una serata molto piacevole. A maggior ragione vorrei segnalare che era molto che non vedevo la Vale così, ed è stato un piacere riparlare un pò come ai vecchi tempi. Mi domando se il passato distacco non fosse causato dal cinismo che mi aveva colpito fino a un mesetto fa.
Quindi oggi darò una immagine aggiornata della mia vita in Francia, perchè spesso mi sento chiedere come va. Del resto in un blog con questo titolo uno si aspetta impressioni sulla Francia. Ed è un tema importante che mi è venuto in mente parlando con un ex collega Siemens, perchè ci sono tante idee che uno si fa quando non si trova in una situazione come la mia, di emigrato in Francia, e alcune non son del tutto realistiche. Quindi le esaminerò brevemente tutte, almeno quelle principali.
Pulizia: molti italiani hanno il pregiudizio che i francesi non siano una popolazione pulita. Questo pregiudizio potrebbe nascere dal fatto che non hanno il bidet, quindi viaggiano mediamente col culo sporco di merda, oppure dal fatto che hanno il culto del profumo, nato evidentemente per coprire altri odori, o forse ancora perchè è nota l’usanza di mettersi il pane sotto l’ascella (pezzata, soprattutto in estate) o di usare il pane per spostare la gente a mo di bastone mentre camminano (cosa non dimostrata). Io devo dire che dipende, in quanto nell’igiene personale (il culo, punto critico, non è stato ancora controllato XD) alcune ragazze sono più pulite che non certe altre ragazze italiane, almeno dalle ultimissime rilevazioni fatte. E’ però estremamente vero che là in Francia alcune norme igieniche non vengono rispettate e nessuno se ne cura. Ricordo che la mensa in Elsag aveva un cassettino per le posate che erano sporche fin da prima di usarle, lì quando vai a prendere le posate non ne trovi mai di completamente pulite. Il panno che si usa per asciugarsi le mani nei bagni è sempre nero, mi domando se lo lavino mai, ma la gente lo usa tranquillamente. Però le strade sono più pulite che le nostre, la gente in media non butta nulla a terra, per fare un esempio.
Propensione all’uso di altre lingue: zero. Anche chi lavora con l’inglese e lo parla bene si definisce scarso utilizzatore della lingua inglese, quindi tende a parlare francese. Inoltre è vero, anche nei centri turistici (alberghi, ristoranti, centri di informazione turistica e a volte anche le segreterie delle scuole di lingua) la lingua straniera è un optional poco ricercato. Nell’agenzia immobiliare finchè mi dovevano fare firmare mi han cercato di parlare italiano, dopo mi han detto “lei DEVE imparare il francese” (come se non ci stessi provando).
Nazionalismo: sarà la zona di Antibes che magari, essendo invasa dagli stranieri, fa un pò eccezione, ma non ci sono grandi discriminazioni, anzi, gli stranieri vengono accettati bene. Notare che i francesi sono chiusi come i genovesi, quindi magari non parlano volentieri, però non sono mai stato trattato male solo perchè sono italiano. Mi prendono per il culo per Berlusconi, ma non mi trattano male.
Last but not least la patatina rasata: questa è stata una grande delusione, ma sembra essere una leggenda metropolitana. Quindi, amanti del cunnilingus, aspettatevi ancora di rimanere con la lingua impastata e aspettatevi ancora le tipiche scene da gatto (mi riferisco alla scena al minuto 1′:10″ nel seguente filmato)
Beh, diciamo che per oggi ho detto abbastanza stronzate.
Stay tuned!