Si ce n’est pas maintenant, quand


Oggi dovrebbe essere in corso la manifestazione “Se non ora, quando?“, una manifestazione a cui vergognosamente non ho preso parte fisicamente per pigrizia, ma che moralmente appoggio e sostengo. Il tema di questa manifestazione femminile è facilmente deducibile da questo sito di cui vado a citare la frase più esplicativa: “Questa ricca e varia esperienza di vita (quella femminile, ndMaestro) è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile“.
La manifestazione, prettamente femminile ma che si ripropone di coinvolgere anche i maschi che la reputano giusta, vuole proporsi priva di uno schieramento politico, priva di segni della politica, priva di ogni elemento distintivo delle proprie idee. Questo è ovviamente un obiettivo difficile, contando che la manifestazione si collega facilmente alle tendenze politiche di un signore al potere di mettere ministri donna di dubbie capacità nelle più alte sfere dirigenziali del paese. Tuttavia, nonostante qualche velato riaggancio, che parte già dal nome della manifestazione, i principi di base della stessa sono indiscutibilmente al di fuori delle competenze politiche.
Ripeto che personalmente ritengo giustissima la manifestazione e ne avrei preso parte non fossi come sono. Tuttavia devo giudicarla inutile, per alcuni motivi importanti. Prima di spiegarmi vorrei dire che manifestare per una cosa che si ritiene vera è giustissimo, anche qualora lo si ritenga inutile. Questo è un punto molto importante.

Intanto una premessa critica. Il nome “Se non ora quando” è già sbagliato. La mercificazione della donna è un qualcosa contro cui lottare sempre. Ed è un tema delicato, perchè la mercificazione non va confusa con il naturale desiderio e apprezzamento maschile del corpo femminile. Oppure non va fatto scontrare con la volontà, presente nei maschietti (non genovesi) di essere cavalieri con le ragazze. Non credo vada confuso nemmeno con la battaglia al libertinaggio, quindi non bisognerebbe vedere la mercificazione nella prospettiva della battaglia alla prostituzione. Le troie esistono da sempre, farne uso o esserla non è un tema che dovrebbe riguardare questa manifestazione.
Questa manifestazione dovrebbe difendere la dignità delle donne che tengono alla loro dignità, e che invece si vedono paragonate per principio a quelle donne che invece alla loro dignità cagano in testa. E’ quello che spinge una mia buonissima amica a essere a manifestare proprio ora. Il fatto di non poter essere considerata una persona dotata di cervello prima di essere considerata un veicolo per tette e figa. Questo diritto è indiscutibile, ed è la motivazione per cui sostengo la manifestazione.
Ma il discorso è molto profondo. Questo non è un movimento per ottenere diritti civili per le donne, è un movimento etico, che dovrebbe colpire la società. E credo che la società che possa essere colpita da questa manifestazione è la stessa società che già considera la donna alla pari dell’uomo in determinazione e in possibilità. Cioè colpisce quella società che di fatto già manifesta, o come me manifesterebbe, con il movimento.

E’ una manifestazione che nasce per convincere i manifestanti che la manifestazione è giusta. Chi crede che le donne siano in qualche modo “diverse“, così come chi mercifica il suo corpo, non si fermerà di certo davanti a questa manifestazione. Io ho conosciuto molte ragazze veramente intelligenti di tutte le età: 18-20 anni fino a 31 (dopo sono vecchie, non ragazze 😛 scherzo), e tento sempre di giudicare separatamente estetica e capacità, al punto che preferisco circondarmi da ragazze magari più bruttine ma intelligenti.
Ma una ragazza che ha passato tutta la vita a curare il suo corpo per poi fare vedere le tette in un cartellone che pubblicizza macchine, per esempio, domani non smetterà di farlo, non inizierà a studiare per fare vedere che le donne hanno un cervello. Inoltre la vanità, il voler essere carine, è tipico della donna, e se facendolo puoi guadagnarci, chi non ha voglia di mettersi in gioco passerà volentieri la vita a mercificare il suo corpo, perchè è semplicemente la via più facile.
Si mercificano anche i maschi, anche se diversamente. Guardate quei ministri che si son fatti comprare da Berlusconi: mica han cercato di sostenere le loro idee. Han visto soldi e han pensato “via facile per grandi guadagni“. E’ tipico dell’indole umana tendere ad essere sfaticati, ed è tipico di chi cede ad una vita semplice cercare un modo per ottenere quello a cui altri arrivano con sforzi. E allora questa manifestazione cosa può fare ottenere?

Mi viene in mente un mio amico che ha sempre cercato “il business” che gli permettesse grossi guadagni (ma anche modesti, basta che ci fosse quanto basta per vivere) senza sforzo. Il concetto è lo stesso. Io viaggio 850 Km alla settimana, mi sfondo il culo per imparare il francese, nuovi linguaggi, nuovi schemi mentali, e c’è gente che magari, solo avendo conoscenze influenti, guadagna quanto e più di me. Però io sono orgoglioso, e sono sicuro che tutto quello che ho me lo sono meritato e guadagnato, ed è lo stesso motivo per cui anche per andare all’estero non mi son fatto “raccomandare” da nessuno che conoscevo, che ho aspettao di avere i miei soldi prima di prendere la mia prima macchina, che cerco di ottenere le cose con le mie forze, e quindi solo quelle che davvero per me sono importanti, etc etc.
Ma anche nel mio caso ci sarà sempre qualcuno che penserà che non è tutto merito mio, che non faccio nulla di che, che c’è chi fa di meglio, che qua e che là. Fossi una donna probabilmente la penserebbero facile, direbbero che ho spompinato anche l’amministratore delegato dell’azienda che mi ha assunto. Io però tutte le mattine entro in ufficio, vedo la mia collega bionda e so di per certo che lei è brava, e che ha tutto il diritto di lavorare lì dentro e di avere più responsabilità di quante ne ho io… per ora. E non ho mai pensato che le ragazze ottenessero cose mercificando il loro corpo. Al limite ho pensato che alcuni professori cercassero di ingraziarsi alcune studentesse facendo loro “favori” a livello di voti o altro. Ma in quei casi non erano le donne a mercificare, erano i professori a essere scemi.
Insomma, questa manifestazione si configura come una sorta di “Gay pride” della donna, ma il Gay pride aveva il senso di portare in strada una condizione sessuale poco conosciuta dalla gente comune. Questa manifestazione invece porta in strada la donna, mostra che alcune hanno la loro dignità, ma di fatto non apporta nulla di nuovo. Quindi per me rimane una cosa giusta, ma inutile. Domani gli uomii stupidi penseranno ancora che le donne carine spompinano sotto i tavoli per ottenere posizioni di riguardo. E d’altra parte le ragazze carine continueranno a mostrare il loro corpo per avere grossi guadagni in brevi tempi.

Stay tuned!


3 responses to “Si ce n’est pas maintenant, quand”

  1. io c’ero, e posso dirti che a qualcosa serve…serve almeno a ricordarci che ci sono tante tantissime persone che ancora credono nel buono, nel rispetto, nella volontà comune di gridare le proprie idee…non è la soluzione sicuramente ma da forza a chi a volte perderebbe la speranza se guardasse solo quello che viene proposto in tv o da alcuni esemplari famosi del genere umano…

  2. Certo, è il motivo per cui ci sarei venuto. L’orgoglio di dire “ci sono ragazze che non han altro, ma non sono tutte le ragazze”. 🙂 Come sempre però, Andra, il miglior modo per zittire i maschi è provare che si è all’altezza, se non meglio, di loro. E non mancano gli esempi… così come non mancano esempi di ragazze inutili.

    😛 detto questo ho appena notato che c’è una frase equivoca nel post. “E d’altra parte le ragazze carine continueranno a mostrare il loro corpo per avere grossi guadagni in brevi tempi” <-- Le ragazze carine E DISPONIBILI A FARLO, detta come l'ho scritta sembra che tutte le ragazze carine svendono il loro corpo. 😛 Ma diciamo che dal resto del post si capiva il senso

  3. Concordo con quello che ha scritto Andra…certe volte fa piacere sentire che non si è sole.
    E’ stata comunque una manifestazione emozionante per quello che mi riguarda.

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