Les chiffres de merde en Italie (Partie I)


Negli ultimi due giorni è capitato che facessi due o tre figure di merda. Siccome è una cosa che non capita mai (ehm… ehm…) le descrivo qui, in modo da averne imperitura memoria. Si parte dalle due soft di venerdì sera. Eravamo in un locale, io e due soggetti maschili, assieme a due soggetti femminili (mantengo l’anonimato perchè non sta bene fare nomi quando si descrivono figure di merda).
[Scena 1] Uno dei due soggetti femminili è una refiosa senza speranza, l’altra gli scatta un momento di acidità mentre stiamo comunicando l’ordinazione alla cameriera. Mi giro e dico alle due qualcosa tipo “Cazzo quanto siete acide“, poi mi giro verso la cameriera e le faccio “Scusa, senti, possiamo fare a cambio? Tu ti siedi al posto di lei (indicando una delle due) e lei prende il tuo posto!“. Sta qua, che lì per lì non aveva nemmeno capito che il senso era lasciare una acida per una non acida, mi ha guardato e risposto come se ci stessi a provare (e probabilmente mi avrà sputato nella birra subito dopo, tra l’altro in una bottiglia che avrà richiuso accuratamente).
[Scena 2] Non è stata una grande scena, ma mi serve per dopo. Più tardi andiamo in Piazza delle Erbe (nota piazza Genovese, chiamata così perchè probabilmente il 90% della gente che contiene è fumatrice di sostanze stupefacenti). Stiamo passando tra la folla quando improvvisamente scorgiamo un tavolo con due pelati e due ragazze gnocche, ma soprattutto portatrici di due meloni che nonlisipotevavederesenzagrandangolo!!! Due cose mostruose!!! Io inizio a sbuffare come un treno in corsa, fermo uno dei due soggetti maschili, lo trascino in una posizione comoda (a due metri dal tavolo) e inizio “Minchia che minne!!! Guarda che bombe quelle due!!! O Cristo! O Madonna!” con ste qua che insomma, non puoi dire niente se vai in giro scollata con due bombe così, ma erano un pò interdette dalla scena.

Ieri sera invece andiamo a mangiare fuori. Eravamo io, Enrico, il Cicci (se vi chiedete perchè di loro uso i nomi, beh, adesso vuoi non portarti dietro nella figura di merda Enrico e il Cicci?) e altre tre persone. Si mangiavano focacce calde con salumi, formaggi, ste cose qua semplici. La serata era iniziata già male, con troppe fighe intorno e il Cicci che, sempre molto antisgamo, faceva le foto alle migliori in maniera del tutto palese, usando pure il flash. Il cameriere che ci portava cibo e bevande era un pelato storico, la cosiddetta palla da biliardo.
[Scena 3] Finiamo di mangiare. Arriva ciocamonda, prende un piatto e sembra andare via. Appoggio la schiena alla sedia e dico, col mio solito tono di voce decisamente alto “Belin, mi viene da sboccare…“. Da dietro compare ciocamonda che mi prende il piatto e mi guarda con odio, mentre io finisco “… da quanto ho mangiato!
[Scena 4] Suddenly mi giro a lato e una tizia si alza, si stiracchia e si inizia a mettere la giacca. Tre cose che mettono in evidenza due bombe colossali. Impazzisco e inizio a urlare “Cristo che bombe!!!” a intervalli di tre secondi! La temperatura corporea aumenta, io faccio in modo di togliermi una maglia ma non ci riesco, così sembra che me la voglia strappare. Enrico e un’altra persona partono a ridere fino alle lacrime mentre la tizia, a non più di 3-4 metri da noi, lancia qualche occhiata mentre sbuffo come un toro. A tutto questo aggiungiamoci commenti del Cicci, il fatto che ridessero tutti, e io che continuavo. I genitori di lei o lui che guardavano e lo stesso il di lei ragazzo. Enrico contorto che piangeva dalle risate perchè aveva l’impressione che da lì a poco avrei strappato la maglia, sarei diventato verde e incontenibile, mentre mi tiravo il colletto per fare arrivare ossigeno al… cervello.
[Scena 5] A ormoni calmatisi inizio a raccontare la scena 2 agli altri. Inizio spiegando che c’erano sti due pelati a un tavolo, e qualcuno mi chiede qualcosa tipo (non sono sicurissimo della domanda, ma conta la risposta) “Ma quanto pelati?” e io, che non amo essere interrotto, parto scazzato e con un volume esageratamente alto “E Cristo, due pelati, cazzo, due palle (da biliardo) di merda!!!“. Mi giro e vedo ciocamonda che mi guarda con odio!!! Sono abbastanza convinto che abbia sacrificato una mandata di cioccolato per cagare denro al mio, quando gli ho chiesto la panna cotta.
[Scene finali] Ci sono state tutta una serie di scene del cazzo finali, a partire da me che indicavo una che aveva una minigonna ascellare e gridacchiavo “Si vede la figa!” e le facevo foto, nonostante fosse con uno, alla foto io e Enrico con in mano le palle di una statua di un toro a cose di questo genere.

La serata è finita con io che ho distrutto la macchinetta fotografica comprata a Luglio. Ma ho fatto tanto che me la sono riparata da solo. Su facebook, per chi mi ha in lista, metterò appena possibile le foto della serata.
Stay tuned!

EDIT: le foto sono visibili, per gli amici, qui.


2 responses to “Les chiffres de merde en Italie (Partie I)”

  1. Vogliamo parlare della foto che ho fatto alla tipa con la minigonna vaginale che guarda in camera!?!?!? 🙂

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