Ci siamo! Questa volta veramente, in senso letterale. Mancano meno di 24 ore alla partenza. E infatti, come da copione, sono tesa, divisa tra la curiosità verso quest’avventura, e il senso di nostalgia pensando alla famiglia e al ragazzo.
Ad ogni modo, è giusto che anche chi non si intende di Erasmus sappia cosa comporti effettivamente l’organizzazione di un viaggio interculturale.
Una delle parti più stressanti, che dura mesi e non sempre dà i suoi buoni frutti, è la ricerca di logement, ovvero di un alloggio stabile per 5 mesi.
La ricerca è talmente ardua, che di fatto io e le mie due compagne di viaggio non siamo ancora sicure di avere una casa fissa per tutta la durata del soggiorno a Parigi. Siamo riuscite ad affittare un appartamento nel 17esimo arrondissement per il mese di settembre, ma per il periodo seguente la cosa si complica…. La padrona di casa vuole togliercelo per una settimana (per darlo ad alcuni turisti), per poi riconsegnarcelo successivamente. Cosi facendo, capitalizza al massimo… e noi diventiamo SDF (sans domicile fixe, nome politically correct dei barboni in Francia) per una settimana.
Naturalmente, abbiamo cercato una sistemazione alternativa… ma non è facile. L’affitto è spesso spaventoso, e a questo si aggiunge la diffidenza tipicamente parigina nei confronti degli Erasmus italiani e spagnoli, che li porta a non darci la casa, nonostante i nostri genitori funzionino da garanti, e nonostante la buona cauzione che lasciamo loro preventivamente.
Non so dirvi bene come andrà a finire. Sicuramente cercherò sul posto insieme a Daniela e Ilaria, le mie due compagne, ma non so cosa ne trarremo realmente. Vi terrò comunque al corrente delle novità parigine della Jeppica, nome datomi affettuosamente dal mio Ci… Ops! Dal mio ragazzo Andrea 🙂
A presto!
Jessica