Violence contre les femmes


Mi sembra giusto spendere il post odierno alla giornata della campagna contro le mutilazioni genitali femminili portata avanti da Amnesty International e sostenuta da Mara Carfagna e Emma Bonino.
Sono 130 milioni nel mondo le donne che hanno subito Mgf. Tale pratica tradizionale, diffusa in 28 paesi dell’Africa subsahariana e in alcuni paesi asiatici e del Medio Oriente, riguarda anche all’incirca 500.000 donne e ragazze oggi residenti in Europa. Si stima che siano 180.000 le bambine residenti in Europa che rischiano di subire la pratica.
Per questo motivo Amnesty International a partire dal 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, al 10 dicembre 2010, Giornata internazionale dei diritti umani, si è prefissata di raccogliere 8000 firme al giorno, un numero pari a quante sono le bambine che rischiano la mutilazione, affinchè la Commissione e il Parlamento europeo definiscano una strategia complessiva sulle mutilazioni dei genitali femminili.

Ma cosa si intende per mutilazioni genitali femminili (MGF)? Documentandosi su Wikipedia si scopre che “l’infibulazione (dal latino fibula, spilla) è una mutilazione genitale femminile. Consiste nell’asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale. […] I rapporti sessuali, attraverso questa pratica, vengono impossibilitati fino alla defibulazione (cioè alla scucitura della vulva), che in queste culture, viene effettuata direttamente dallo sposo prima della consumazione del matrimonio. Dopo ogni parto viene effettuata una nuova infibulazione […] Le conseguenze per la donna sono tragiche, in quanto perde completamente la possibilità di provare piacere sessuale a causa della rimozione del clitoride e i rapporti diventano dolorosi e difficoltosi […] Ulteriori danni si hanno al momento del parto: il bambino deve attraversare una massa di tessuto cicatrizzato e poco elastico reso tale dalle mutilazioni; in quel momento il feto non è più ossigenato dalla placenta e il protrarsi della nascita toglie ossigeno al cervello, rischiando di causare danni neurologici. Nei paesi in cui è praticata l’infibulazione inoltre, è frequente la rottura dell’utero durante il parto, con conseguente morte della madre e del bambino“.
L’infibulazione è la pratica più “completa” e devastante. Ci sono anche pratiche meno dannose, come la sola asportazione del clitoride. Per quanto riguarda la mortalità durante il parto e la gravidanza, le statistiche parlano di 350.000 decessi ogni anno. Se volete fare una donazione ad Amnesty International basta inviare un sms al 45506 per donare 2 euro alla causa della mortalità materna.

La giornata di oggi era inoltre dedicata alle violenze sulle donne, una barbarie disumana perpetrata spesso da mariti e familiari della donna picchiata o uccisa. Il fenomeno del femminicidio, l’omicidio della donna in quanto tale, è statisticamente più affermato al nord, dove la donna è più emancipata e tende a volersi sottrarre più spesso al ragazzo o marito che le fa violenza. Ci sarebbe molto da dire, ma ci vorrebbe veramente troppo tempo. Rimane che, oltre che i link già resi disponibili, vi rimando anche all’interessantissimo blog sull’argomento chiamato Bollettino di Guerra, dove vengono raccolte tutte le notizie riguardanti le violenze subite dalle donne.
inoltre, per avere un pò di statistiche e informazioni, consiglio vivamente di vedere il seguente filmato.

Ancora un paio di cose. Le ragazze saranno spesso stronze, bastarde e carogne, ma questo non vuol dire che adoperare la forza fisica per averne la meglio sia la soluzione giusta. Usare la forza è sempre e comunque da vigliacchi e bastardi, e lo stesso dicasi per le violenze domestiche (anche se per quelle verbali mi spiace, ma sono di più quelle perpetrate dalle donne che non il contrario).
L’ultimissima cosa riguarda le associazioni che aiutano le donne. Molto spesso vivono del 5 per 1000 donato dagli “onesti cittadini“. Bene, il nostro magico governo dei pagliacci ha abbassato il tetto massimo (non lo sapevate? Il vostro 5 per mille va allo stato COMUNQUE se l’associazione a cui lo devolvete ha già ricevuto più del tetto massimo in questo modo) a 100 milioni. Questo lo dico perchè se scoppiasse una raccolta firme sarebbe da parteciparci.
Per oggi è tutto. Stay tuned!


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