Voler une voiture


Furto auto
Io che provo a rubare una macchina

E’ tanto che non racconto figure di merda. Forse perche’ quelle che riguardano il mio parlare francese ormai non mi stupiscono piu’. Non e’ che non ne faccio, ma non mi stupiscono, quindi non le ricordo e non le racconto. Ma ne faccio comunque parecchie, non è che ho imparato il francese in un anno di sopravvivenza in Francia, anzi… quando si parte c’è sempre chi ti dice “sei mesi e parli francese come l’italiano“. Adesso mi rendo conto che i fatti sono due: o ti vogliono comunicare che il tuo italiano fa schifo, oppure alludono al fatto che mentre impari il francese devi parlare inglese, mentre l’italiano lo parli di meno (meglio: lo parli meno che prima). Quindi di fatto concentrandoti sul francese peggiori il tuo inglese e il tuo italiano, senza contare che inizi a mischiare le lingue (tipo il “je te love” di cui si parlava oggi).
Comunque per quanto ne so io sono pochissimi i soggetti che a 6 mesi sanno fare 3 discorsi in francese, molti quelli che dopo un anno non parlano mai pur vivendo full time in Francia e non come me part time, venendomene via quando dovrei parlare la lingua, cioè nel weekend. Quindi le figure di merda si sprecano un pò da tutte le parti.
Il bello delle figure di merda è che vengono inspiegabilmente sempre a coppie, nel senso che spesso capita che ricadi nella stessa figura di merda due volte in tempi brevissimi.

Questa estate una sera eravamo in giro io e la Jessica, quando lei, vogliosa come una donna incinta, mi trascina al chioschetto dei gelati. Io decido di prendermi una granita e quando la tizia al banco mi chiede, le dico anche il gusto: Orange. Cazzo di sta minchia, Orange, loro hanno anche una delle più grandi compagnie telefoniche che si chiama Orange, non è difficile da capire. Infatti mi ha portato una granita alla Coca Cola. Capita, direte voi! Capita stocazzo!!! Dico io.
Due giorni dopo sono a mensa. Visto che c’era tutta merda, vado al banco della carne e chiedo una svizzera, hamburger o come cazzo volete chiamarlo. Attenti che in Francia si chiama Steak Hachè, se dite Hamburger… uhhhhhhh. Insomma, prendo sta cosa e quando la ragazza mi chiede che contorno ci voglio, le dico “Le frit“, cioè le patatine fritte. Lei si gira ripetendo esattamente cosa avevo chiesto quando il tizio che cuoce la carne si gira e dice “Ma no! Cosa hai capito?!? Ci vuole l’uovo!!!” (liberamente tradotto dal francese). L’UOVO?!? Per fortuna le ho sparato un urlo indicando le patatine fritte, perchè lei già pensava di avere capito male.

Se invece parliamo di cose non inerenti la lingua, ne ho altre due da raccontare successe di recente. Questa estate eravamo al mare io e la Jessica, quando torniamo a casa sbagliamo posto dove si trovava la macchina. Ero con la Ka della mamma (se volete sapere perchè provate a leggere questo post), giriamo un pò nel parcheggio e poi la troviamo. Ed era stata ricoperta di volantini, di cui uno in mezzo alla portiera, ad altezza serratura. Tolgo e infilo la chiave, giro e la macchina non si apre. Riprovo: nulla!!! Vado all’altra portiera, ma anche qui la serratura è bloccata. Chiusura centralizzata a puttane, evidentemente. Non resta che entrare dal porta bagagli! Ma… attenzione: nemmeno quello si apre!!! Urgentemente scatta la bestemmia: le chiavi sono giuste, cazzo ha quella macchina vecchia del cazzo? Chiamo la genitrice proprietaria della macchina: “hai usato le chiavi giuste?” – “Oh mà, ma cazzo, ci son venuto fin qui…“. Niente! Si inizia a pensare a sfondare un finestrino, a chiamare un carro attrezzi… prendo a calci la porta che aveva il volantino, la spingo per vedere se magari qualcosa si mette a posto, inizio a ipotizzare le cose più assurde.
Poi l’impeto di violenza: mentre spingo la porta, la prendo a calci e muovo furiosamente la chiave nella serratura, incazzato come una lince. Quando ecco che si sente una voce: “Credo che sia l’auto sbagliata“. Due ragazze che mi guardano mentre io rimango un pò spaesato. In effetti avevo notato alcuni dettagli che non tornavano (la scritta Ford senza argento, una cartellina strana al suo interno…) ma mai avrei pensato che non fosse la mia. Per fortuna la ragazza sdrammatizza “Tranquillo, ho fatto anche io lo stesso con la tua macchina più in giù, per 5 minuti“.

L’altro giorno sono andato in agenzia. Poi torno indietro e salgo, prima di andare al lavoro, per mettere in casa i documenti. Per non aprire li infilo sotto la porta, poi mi giro e… cazzo, ma dove vado senza la chiave della macchina? Arrivo alla porta e tiro fuori le chiavi ma… non aprono!!! Beh, inutile che vi stia a romanzare il racconto, avevo sbagliato piano. Morale della favola i documenti li ho recuperati la sera, ma solo perchè l’appartamento è evidentemente vuoto, e per fortuna la sera mi sono accorto che un pezzo della plastica che avvolgeva i documenti spuntava da sotto la porta.
Per oggi è tutto. Stay tuned!


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