Je ne suis pas raciste


Immagine presa da qui, un post che parla di un libro che potrei avere scritto io! 😉

Non è che sto diventando razzista, tutt’altro, da quando sono in Francia ho il punto di vista di quello che è emigrato e mi rendo conto che in molti casi è difficile, anche se, anzi, nonostante io abbia un reddito e non sia un immigrato clandestino nè comunque uno che ha da fare grossi conti per arrivare a fine mese. Molti dei miei problemi sono legati alla lingua, ancora la settimana scorsa l’omino della carne alla mensa (quello dell’uovo, per chi ha letto due post fa), gli ho detto “je prends une steack hachè” (ammetto di aver pronunciato la d, che in francese andrebbe omessa in fondo alle parole, come la s) e lui me ne ha fatte due, Dio suo.
Però esistono nazionalità che forgiano persone interessanti e/o divertenti, e nazionalità di merda. Ci sono anche nazionalità intermedie, ovviamente. Per fare un esempio, gli spagnoli sono simpatici, molto simili a noi ma sono più uniti, non mancano di ospitarsi anche se non si conoscono, come se essere spagnolo fosse un marchio di qualità, sono sempre tutti assieme, si dicono tutto e quando c’è da organizzare una festa sono così oliati a organizzarsi tra loro che spesso funziona. Inoltre fanno presto a fare amicizia.
Sui cinesi spesso sono simpatici, anche se sono un pò troppo stacanovisti. Del resto è noto: prima sono stati addestrati per invaderci e fotografare tutto, poi hanno invaso il mondo con le cose fatte da noi, scimmiottate e rivendute a prezzi bassissimi. Ci credo: lavorano 20 ore su 24 e vengono pagati come schiavi.

Hanno vinto loro alla fine: sicuramente in Cina da qualche parte c’è un colosseo incustodito, una torre di Pisa abbandonata e cose così (probabilmente han passato molti anni a ricostruire sistematicamente tutto quello che portavano dall’occidente, senza domandarsi se servisse a qualcosa o no), ma alla fine noi siamo invasi dai loro prodotti. E li guardavamo fotografare tutto e ridevamo di loro. Cosa abbiamo ottenuto? Che adesso magari vicino a una fabbrica cinese potete trovare una vostra statua di voi che ridete di loro, creata nella foga di copiare tutto dalla foto da cui loro hanno immortalato la fabbrica. Da quel punto di vista credo che se un giorno volessimo invadere la Cina ci basterebbe fare fotografare una cinquantina di persone in fabbrica che si suicidano allegramente, in un paio di mesi la popolazione cinese si estinguerebbe (pensate al boom delle nascite se i cinesi scoprissero il porno occidentale).
Ma la popolazione che proprio mi urta è quella francese. E cazzo, ma non si può!!! Già mangiano cose che tapperebbero le vene a Buddha, già parlano una lingua da froci (tutto il rispetto per le lingue, ma è una lingua che dovrebbero parlare solo le donne a mio avviso, perchè le rende maiale con quella s sibillina e la r moscia), ma poi a guidare son peggio degli italiani e parcheggiano abitualmente davanti ai garage!!!

Ieri mi sveglio alle 7.35. Ho un sonno merda e mi attendono il weekly meeting del team e il corso di Francese. Devo inoltre portarmi dietro il quaderno, così opto per dormire altri 30 minuti e prendere la macchina. Insomma, esco tardissimo per andare al lavoro e cosa ti trovo? Un macchinone davanti alla porta del garage! La bestemmia non si fa aspettare: nel mentre una vecchia col cane si avvicina e, lamentandosi della gente che parcheggia davanti ai garage, mi delizia con la storia della sua vita minuto per minuto non rendendosi conto che muovevo la testa non per annuire a quello che diceva, visto che non capivo una nerchia, ma perchè davo lo slancio alle bestemmie per arrivare più distanti.
Un’altra vecchia di merda, alla fermata dell’autobus, mi suggerisce di clacsonare. Mi sto ancora domandando se era sorda, visto che erano circa 20 secondi che non staccavo la mano dal clacson. Alla fine sparo la frase in francese alla vecchia col cane e le chiedo se dice all’uomo delle pulizie di spostarmi la macchina (è un altro che parcheggia a fianco dell’entrata, ma lui lo fa sempre perchè deve pulire e non sa dove mettere la macchina. Detto fatto, ho visto passare due autobus di quelli che prenderei io ma sono riuscito a partire, dopo aver aspettato 20 minuti, per andare al lavoro.
La sera lo stesso: trovo un furgone a fianco dell’ingresso. Coi finestrini abbassati urlo “Ma oggi è la giornata degli stronzi?!?” (notare che a Juan i francesi sanno perfettamente cosa vuol dire stronzo), quando compare l’autista che mi suggerisce di passare di fianco. Ma Dio che sa cosa fa, ho dovuto fare una manovra satanica per entrare. E una volta che l’ascensore per la macchina mi ha portato al mio piano cosa ti trovo? Un figlio di un Dio minore aveva messo la macchina davanti all’uscita dell’ascensore per lavarla (ma si può lavare un’auto in un garage sotterraneo?).

Insomma, devo trovare un modo per sterminare i francesi. E’ poco ma sicuro.
Stay tuned!


4 responses to “Je ne suis pas raciste”

  1. su una cosa non sono d’accordo: in Francia non si mangia male, anzi! su un’altra d’accordissimo: i francesi guidano (e parcheggiano) malissimo, soprattutto quelle odiose macchine con la targa che finisce per 06 :).

  2. XD 06 = Cote D’Azur. 😉 Cmq guidano male dappertutto, anche sul breve tratto di autostrada che faccio sempre. Io ooooooodio i Francesi! XD

  3. sì beh sul tratto nizza ventimiglia sono capaci di passare dalla terza alla prima corsia subito dopo aver messo la freccia tagliandoti bellamente la strada 🙂 (a onor del vero ho visto cose anche peggiori sulla A4). Per quel che riguarda i francesi ti posso dire che i marsigliesi sono già meno spocchiosi e anche quelli della zona arles-avignon non sono male. I peggiori in assoluto imho sono i cannois.

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